L’Arlesiana di Van Gogh “Ospite” a Palazzo Citterio

Palazzo Citterio a Milano, spazio della Grande Brera riaperto al pubblico lo scorso 7 dicembre, accoglie fino all’11 maggio 2025, L’Arlesiana (Ritratto di M.me Ginoux).  Un dipinto da Vincent Van Gogh nel 1890, proveniente dalla GNAMC – Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma.
 
Il capolavoro del maestro olandese inaugura il nuovo ciclo di esposizioni dal titolo L’Ospite; che vedrà Palazzo Citterio ricevere opere particolarmente significative della storia dell’arte, in prestito temporaneo da prestigiosi musei e istituzioni.

L’Arlesiana, il ritratto della proprietaria del Café de la Gare di Arles, soggetto ricorrente nei lavori di Paul Gauguin e Vincent Van Gogh

L’Arlesiana (olio su tela, 61×50 cm) ritrae Marie Ginoux, proprietaria del Café de la Gare di Arles, meta di artisti tra i quali Paul Gauguin e Vincent Van Gogh che nella città provenzale trascorrono un periodo di sodalizio artistico (1888-1889) condividendo la casa-studio. La donna ritorna come soggetto più volte nella produzione di Van Gogh e di Paul Gauguin; queste opere testimoniano lo stretto rapporto che si è instaurato tra i due, tanto che Van Gogh scrisse all’amico che andavano considerate “come un lavoro tuo e mio insieme, come una summa dei mesi in cui abbiamo lavorato insieme”.

Tuttavia, un drammatico episodio, culminato con l’automutilazione dell’orecchio di Van Gogh, a seguito di una furibonda lite con Gauguin che immediatamente lo abbandona per tornare a Parigi, segnerà per sempre il destino delle loro vite. I coniugi Ginoux assistono l’artista dopo il tragico gesto e durante i suoi frequenti disturbi nervosi.

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L’Arlesiana (Ritratto di Madame Ginoux), Vincent Van Gogh, 1890, olio su tela (Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea)

Nel febbraio 1890, Van Gogh elabora una nuova serie di ritratti di Madame Ginoux, tra cui quello presentato a Palazzo Citterio. In questo esemplare, la donna differisce, dalle precedenti raffigurazioni, per la posa, oltre che per l’espressione e la cromia più chiara e pacata. La donna, rappresentata con il costume tradizionale della regione provenzale, è colta con dolcezza quale figura affettuosa e protettiva. Lo sguardo triste, il sorriso appena accennato e il volto appoggiato sulla mano sinistra suggeriscono la presenza di un messaggio nascosto in quello che, a prima vista, potrebbe sembrare un “semplice” ritratto: è la personificazione della Malinconia.

“è un quadro che lei comprenderà, Lei, io e poche altre persone sappiamo come vorremmo che fosse capito” – Vincent Van Gogh Scrivendo de L’Arlesiana

I due libri sul tavolo in primo piano confermano il significato metaforico della figura femminile: La Case de l’Oncle Tom (La capanna dello zio Tom) di Harriet Beecker Stowe e i Contes de Noël (I racconti di Natale) di Charles Dickens costituiscono, infatti, una chiara allusione ai valori profondi attribuiti alla donna con cui si era instaurato un importante rapporto di empatia e comprensione reciproca grazie al sostegno durante le crisi depressive di cui soffrivano entrambi.

La tela mostra non solo la propria vicinanza alla persona dipinta ma soprattutto l’analisi introspettiva della sua situazione esistenziale. A far emergere l’incidenza iconico-simbolica nell’Arlesiana, ma presente in tutta l’opera del pittore olandese, sono le stesse parole di Vincent Van Gogh scritte in una lettera indirizza a Paul Gauguin: “è un quadro che lei comprenderà, Lei, io e poche altre persone sappiamo come vorremmo che fosse capito”.

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Tommaso Pergolizzi
Tommaso Pergolizzi
Laureato in Arti, Patrimoni e Mercati all'Università IULM di Milano. Gallery Assistant presso Dep Art Gallery a Milano e curatore della sezione Arte di Lifestar.it