“È possibile sovvertire completamente la realtà trasformando la scienza in finzione e viceversa?” Questa è la domanda che sta alla base di InsideOut, la suggestiva installazione che l’architetto italiano Cosimo Scotucci ha pensato per il Pantheon a Roma.
Un intervento che reinterpreta totalmente uno dei monumenti i più conosciuti e visitati (in era pre Covid-19) al mondo. Una riflessione, in senso più ampio, su come un minuscolo elemento, quasi impercettibile all’uomo, possa sconvolgere totalmente la percezione della nostra realtà.
Un’esperienza questa che nell’ultimo anno è stata vissuta, in maniera differente, da tutta la popolazione mondiale, costretta dalla pandemia modificare le proprie abitudini quotidiane. InsideOut è quindi un omaggio a chi in questi lunghi mesi di “sospensione della vita reale” è stato costretto a ripensare sé stesso, a guardarsi dentro, a reinventarsi completamente.
InsideOut, l’installazione di Cosimo Scotucci che trasforma il Pantheon in una spettacolare camera oscura
L’installazione (progettata ma non realizzata fisicamente) è ambiziosa, con InsideOut infatti Cosimo Scotucci ha immaginato di trasformare il Pantheon di Roma nella già grande Camera Oscura mai realizzata al mondo. Tre gli elementi essenziali per la realizzazione di questa gigantesca installazione: Spazio, Luce e Tecnologia. Qui entra in gioco l’antico Tempio Romano che, tranne l’unico foro presente sulla sommità della cupola, non ha finestre o altre aperture dal quale filtra la luce esterna.
Un progetto complesso nel significato, ma semplice nella realizzazione. Basta infatti chiudere i’apertura sulla sommità della chiesa romana con un disco oscurante di 8 metri dotato di un piccolo foro di 12 millimetri al centro per trasformare il Pantheon nella più grande Camera Oscura mai costruita. In questo modo il foro riporterà sulle superfici marmoree del Tempio voluto dall’imperatore Adriano un’immagine capovolta dell’esterno.
La “rudimentale” fotocamera, rivolta verso il cielo, proietterà all’interno l’immagine del cielo in continua evoluzione, a seconda delle condizioni atmosferiche, del momento della giornata e della stagione. Mutando in questo modo sia la percezione della struttura stessa che quella che le persone che avrebbero di sé stesse all’interno del Pantheon.