In occasione della seconda edizione del Dantedì, il 25 marzo ricorre infatti la data di inizio del viaggio di Dante Alighieri attraverso l’Inferno, il Purgatorio ed il Paradiso, e in concomitanza con le celebrazioni per i 700 anni dalla morte del Sommo Poeta Rhinoceros gallery e Fondazione Alda Fendi – Esperimenti annunciano un progetto dedicato alla rivisitazione della Divina Commedia, attraverso l’incontro tra il percorso fotografico di Claudia Rogge e l’installazione immersiva di Raffaele Curi.
Prevista dal 15 aprile al 15 luglio 2021 l’esposizione, ospitata nello spazio ideato da Jean Nouvel nel cuore di Roma, raccoglie tre progetti che ruotano attorno alla figura del Poeta; la raccolta fotografica EverAfter di Claudia Rogge, Dante. In a private dream of Raffaele Curi e l’iniziativa La parola di Dante fresca di giornata dell’Accademia della Crusca.
Un Dante Alighieri inedito, immersivo e radioattivo, negli scatti di Claudia Rogge e nelle istallazioni di Raffaele Curi
La mostra EverAfter di Claudia Rogge presenta un corpus di fotografie di grandi dimensioni, realizzate nel 2011, ispirate alla Divina Commedia di Dante Alighieri che rappresentando i tre regni dell’oltretomba dantesco, Inferno, Purgatorio e Paradiso, in un’accezione molto personale e contemporanea. Un’indagine sul ruolo della fede nella società occidentale sempre più secolarizzata. Immagini visionarie che strizzano l’occhio alla pittura antica; scene complesse e di grande impatto visivo, che ritraggono decine di figure affastellate le une sulle altre, corpi nudi che si contorcono o si elevano a seconda della cantica immaginata dall’artista.
Affiancano i lavori del 2011 alcune opere della serie Rapport, realizzata da Claudia Rogge del 2005, una serie di ritratti di giovani figure femminili che, attraverso l’elaborazione digitale, si moltiplicano all’infinito. Volti celati o inespressivi e disumanizzati, che contrastano con la bellezza dei corpi e con l’armonia della composizione.
Il percorso fotografico della Rogge si intreccia con il viaggio installativo proposto da Raffaele Curi, direttore artistico della Fondazione Alda Fendi – Esperimenti, Dante. In a private dream of Raffaele Curi una rilettura inedita e originale della selva dei suicidi descritta da Alighieri nel Canto XIII dell’Inferno; il cui testo critico è curato da Vittorio Sgarbi.
Nel mondo di oggi questo bosco tenebroso cantato da Dante Alighieri corrisponderebbe, secondo Curi, ai disastri nucleari del Ventesimo secolo. E’ un’opera rock su un Dante radioattivo quella immaginata da Raffaele Curi, che riflette sulle tematiche ambientali ed ecologiche sempre più care alle nuove generazioni, attente a un uso responsabile e sostenibile delle risorse naturali e a contenere i danni provocati dall’uomo sulla vita del pianeta.
Lo spazio di questo incubo dantesco è scandito dalla presenza dei monitor che scendono dal soffitto ad altezze diverse, diffondendo una luce fioca e spettrale su quella che appare come una foresta elettronica in cui perdersi. Al livello superiore dello spazio espositivo l’atmosfera si fa più lieve e rarefatta, nell’esperienza di un’intima visione del Paradiso che rende omaggio ad Alighieri attraverso l’opera del pittore toscano Giovanni di Paolo di Grazia, nato nel 1398 e morto nel 1482.
Tre progetti contemporanei in occasione del Dantedì per le celebrazioni dei 700 anni dalla morte del Sommo Poeta
Infine, l’Accademia della Crusca propone la sua iniziativa La parola di Dante fresca di giornata. Una parola al giorno, corredata da un breve commento e dalla citazione dantesca da cui è tratta, esce dai libri e viene proposta sul profilo Instagram dell’Accademia, a cui viene dedicato uno spazio speciale anche in mostra, all’interno di una delle architetture del palazzo, accompagnata da letture dantesche.