Il Mudec, Museo delle Culture di Milano riapre ai visitatori il 1 maggio con due mostre Tina Modotti. Donne, Messico e Libertà e Robot. The Human Project.
Tina Modotti. Donne, Messico e Libertà
Fino al 7 novembre 2021 la mostra, Tina Modotti. Donne, Messico e Libertà, raccoglie un centinaio di fotografie, stampe originali ai sali d’argento degli anni Settanta, lettere, documenti e video. Una ricognizione tra i lavori Messicani della Modotti, fotografa, attivista e attrice italiana, che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della fotografia contemporanea.
Pensata e realizzata nell’ambito del palinsesto 2020 del Comune di Milano “I talenti delle donne”, l’esposizione, attraverso i suoi scatti, racconta la figura di una donna emancipata e moderna, la cui arte fotografica è indissolubilmente legata al suo impegno sociale. Uno spirito libero che attraversò miseria e fama, arte e passione politica, arresti e persecuzioni. Ma che suscitò ammirazione per il suo impegno in prima linea per un’umanità più libera e giusta, contro i fascismi e le ingiustizie.
Fuggita dall’Italia per le sue attività antifasciste, Tina Modotti non vi farà più rientro a causa della morte prematura avvenuta a 46 anni. Omaggiata da artisti come Picasso e Rafael Alberti, Pablo Neruda, dopo la sua scomparsa, le dedicò una celebre poesia.
Robot. The Human Project
Dai primi congegni meccanici dell’antica Grecia alle nuove frontiere dell’Intelligenza Artificiale, l’esposizione racconta il desidero ancestrale dell’uomo di creare un proprio simile artificiale. Fino al 1 agosto 2021, Robot. The Human Project indaga la relazione tra l’essere umano e il suo doppio. Non solo il desiderio ma anche i risultati raggiunti, gli straordinari sviluppi tecnologici e le frontiere della robotica e della bionica contemporanea.
Realizzato in collaborazione con i principali istituti di ricerca, Robot, intende offrire una chiave di lettura per il futuro. Un progetto che svela come l’interazione tra uomo e macchina sia sempre più reale. Dagli antenati dei robot, antichi capolavori della tecnica alla robotica moderna applicata alle neuroscienze, fino ai “Cobot”. Robot che sanno riconoscere e trasmettere emozioni, connotati da una grande utilità e accettabilità sociale.
Una panoramica sullo stato di fatto ma anche una riflessione sul futuro. L’avanzamento tecnologico, le prospettive aperte e tutte le possibili implicazioni, infatti, portano con sé anche interrogativi etici, sociali e culturali di primaria importanza, su cui è fondamentale una riflessione.