Archaeology, Damien Hirst tra i tesori della Galleria Borghese

In Copertina: Damien Hirst, Ife Head, Female, 2011. Gold and silver, Private Collection | Foto: © Prudence Cuming Associates Ltd © Damien Hirst and Science Ltd. All rights reserved, DACS 2021 / SIAE 2021

La Galleria Borghese ospita, dall’8 giugno al 7 novembre 2021, Damien Hirst Archaeology. Una mostra di Damien Hirst a cura di Anna Coliva e Mario Codognato, che presenta oltre 80 opere dalla serie Treasures from the Wreck of the Unbelievable.

L’esposizione coinvolge tutte le sale del museo. I lavori di Hirst, sculture monumentali e di piccole dimensioni in bronzo, marmo di Carrara e malachite, affiancano infatti i capolavori antichi del Casino Nobile. In mostra anche i dipinti di Hirst Colour Space, in Italia per la prima volta e la scultura colossale Hydra and Kali, allestita nello spazio esterno del Giardino Segreto dell’Uccelliera.

Damien Hirst Galleria Borghese
© Damien Hirst and Science Ltd. All rights reserved, DACS 2021 / SIAE 2021 | Damien Hirst, The Severed Head of Medusa, 2008. Malachite, 15 x 19.5 x 20.5 inches (380 x 496 x 520 mm). Edition of 3 with 2 artist’s proofs. Private Collector. Photographed by Prudence Cuming Associates Ltd

Damien Hirst Archaeology: oltre 80 operedalla serie Treasures from the Wreck of the Unbelievable

Le opere di Damien Hirst si inseriscono in un contesto molto caratterizzato. Un museo, la Galleria Borghese, che raccoglie un’importante collezione di scultura romana classica, pittura italiana dal Rinascimento al Seicento e importanti sculture di Bernini e Canova. I lavori di Hirst, idealmente, proseguono questa collezione di tecniche e invenzioni innovative mostrando l’abilità dell’artista di creare incredibili narrazioni complesse.

Il progetto nasce da una delle ricerche più originali di Hirst negli ultimi vent’anni: Treasures from the Wreck of the Unbelievable esposta per la prima volta a Venezia nel 2017 a Palazzo Grassi e a Punta della Dogana. Qui aveva lavorato con materiali diversi – naturali, tecnologici e preziosi – con eccezionale tecnica e abilità. Realizzate in marmo, bronzo, corallo, cristallo di rocca, pietre dure e inserite tra i capolavori della collezione della Galleria, queste opere esaltano il desiderio di multiformità del suo fondatore, il Cardinale Scipione Borghese.

In mostra anche un gruppo di dipinti dalla serie di Hirst del 2016 intitolata Colour Space, che costituisce uno sviluppo degli Spot Paintings. Una rivisitazione della prima opera di quella serie in cui le macchie erano dipinte liberamente. Colour Space vede l’infiltrazione, nelle parole di Damien Hirst, di “elementi umani”. Queste opere sono come “cellule al microscopio”. Rompono l’idea di una immagine unificata, fluttuano nello spazio, scontrandosi e fondendosi l’una nell’altra, con un senso di movimento che contraddice la stasi della tela.

Damien Hisrt mostra Galleria Borghese
Damien Hirst, Children of a Dead King, 2010. Bronze. Private Collection | Foto: © Prudence Cuming Associates Ltd © Damien Hirst and Science Ltd. All rights reserved, DACS 2021 / SIAE 2021

Il progetto è stato reso possibile grazie al generoso supporto di Prada, che indaga gli ambiti di ricerca come l’arte, l’architettura, la filosofia, la letteratura con l’obiettivo di elaborare linguaggi e progetti innovativi, in un continuo dialogo con gli scenari più ampi della contemporaneità.

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Tommaso Pergolizzi
Tommaso Pergolizzi
Laureato in Arti, Patrimoni e Mercati all'Università IULM di Milano. Gallery Assistant presso Dep Art Gallery a Milano e curatore della sezione Arte di Lifestar.it