La libertà che guida il popolo: 10 cose da sapere sull’opera

In copertina: Eugène Delacroix, Public domain, via Wikimedia Commons

Considerato uno dei principali esponenti della pittura romantica, Eugène Delacroix è l’artista che ha realizzato, tra i suoi tantissimi dipinti anche l’iconica Libertà che guida il popolo. Tante sono le cose da sapere su questa bellissima opera, noi ve le abbiamo riassunte in 10 punti.

La libertà che guida il popolo, l’analisi

  1. L’opera. La Libertà che guida il popolo di Delacroix fa riferimento ai moti rivoluzionari del 1830. Intitolata inizialmente Il 28 luglio, l’opera rappresenta proprio gli avvenimenti di quel giorno ricordato, ancora oggi, come una delle giornate più violente mai viste dell’insurrezione di Parigi. L’opera di Delacroix che sicuramente è una delle più famose, è un’allegoria di rivolta del popolo di Parigi contro Carlo X e, allo stesso tempo, è un manifesto di riappacificazione con Luigi Filippo. L’intera opera è stata realizzata a tempo record, in soli due mesi di lavoro.
  2. I colori. In tutta l’opera svettano colori scuri e cupi tendenti principalmente al grigio. A fare da stacco rendendo così un netto contrasto grazie al blu, al bianco e al rosso accesi, ci pensa la bandiera francese che viene sorretta a forza dalla paladina.
La libertà che guida il popolo Eugene Delacroix
Eugène Delacroix, Public domain, via Wikimedia Commons

 

La libertà che guida il popolo, il significato

  1. Dipingere per la patria. La rappresentazione della Libertà che guida il popolo però è solo sentimentale in quanto l’artista non vi prese mai parte in prima persona. Come sappiamo l’artista era noto per la sua passione per la scrittura, tanto che tenne diversi diari e scrisse tantissime lettere. Proprio in una di esse venne spiegato il motivo che spinse l’artista a realizzare l’opera. “Ho cominciato a lavorare su un soggetto moderno, una barricata….e, se non ho vinto per la patria, almeno dipingerò per essa..”.
  2. La figura femminile. A rendere unica e indimenticabile l’opera è la posa classica della paladina, la figura femminile che crea, proprio come la bandiera, una vera e propria contrapposizione con i cadaveri degli insorti posizionati invece in primo piano. La donna vestita da rivoluzionaria – fattore decisivo in questo risulta il berretto -, in questo caso, raffigura allegoricamente la libertà, la vittoria. La sua rappresentazione fisica rimanda alla Venere di Milo.
  3. L’autoritratto. Pare che tra i personaggi intenti ad ammirare l’opera vi sia persino Eugene Delacroix stesso. Il presunto autoritratto dell’artista infatti pare essere l’uomo vestito di tutto punto col cappello.
  4. Delacroix e Géricault. I due artisti furono grandi amici e spesso associati per le loro opere. Anche in questo caso infatti si può fare un confronto tra La libertà che guida il popolo di Delacroix e La zattera della Medusa di Théodore Géricault. In primis nella figura del giovane che mostra un piede appena fuori da un calzino che è ben visibile in Delacroix e che rimanda a una figura simile nell’opera del collega. A differenziarsi invece il movimento del gruppo di personaggi raffigurati. Se in Géricault infatti sono spinti verso lo sfondo, tutto il contrario accade con Delacroix. In questo caso i personaggi stanno avanzando gloriosi, come a voler andare incontro allo spettatore. Questo particolare di movimento, viene usato anche in Pelizza da Volpedo, nel suo Quarto Stato.
  5. La critica di allora… Quando venne completato, Delacroix inviò il quadro per farlo esporre al Salone del 1831. Inizialmente accettato, venne però considerato troppo sovversivo tanto che rimase esposto solo pochi mesi.
  6. …La fama postuma. Se all’inizio non venne resa giustizia alla bellissima opera della Libertà che guida il popolo, all’Esposizione Universale del 1855 cominciò il suo successo sia tra la critica sia tra il pubblico. Oggi il quadro è un’icona repubblicana, simbolo del sacrificio che hanno fatto i francesi in nome della libertà.
  7. L’acquisto. Inizialmente, La Libertà che guida il popolo venne acquistata per 3.000 franchi da Luigi Filippo che voleva arricchire il Musée du Luxembourg che, proprio in quegli anni, ospitava al suo interno le opere più belle degli artisti della scuola contemporanea. Venne però considerata sovversiva, come vi avevamo anticipato prima, e per questo rimase esposta per pochissimo tempo. Dopo la definitiva consacrazione di Delacroix come genio dell’arte è stata riesposta al Musée du Luxembourg.

La libertà che guida il popolo dove si trova

10. Dove si trova. Infine, dopo avervi raccontato tutto sull’opera vi sarà certo venuta voglia di vederla dal vivo! Oggi La Libertà che guida il popolo non si trova più in Lussemburgo, ma è stata spostata, dal 1874, al Louvre.