In occasione del settimo centenario della morte di Dante Alighieri, le Scuderie del Quirinale presentano Inferno. Una nuova grande esposizione di rilievo internazionale, ideata da Jean Clair e curata da Jean Clair e Laura Bossi con l’obiettivo di rendere omaggio al Sommo Poeta nell’anno delle sue celebrazioni.
La mostra, inaugurata il 13 ottobre dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, indaga l’universo infernale, i suoi paesaggi e suoi abitanti, raccontandone la fortuna iconografica nel corso dei secoli. Una nuova interpretazione all’immaginario visuale del poeta fiorentino che di quell’universo ha elaborato nella Commedia una vera e propria mappa mentale e simbolica.
Un progetto ambizioso che evidenzia il senso ultimo del grande affresco teologico-allegorico di Dante: indicare all’umanità un percorso di liberazione dalle miserie e dagli orrori de «l’aiuola che ci fa tanto feroci» (Par. XXII, 151) verso una condizione di felicità e di salvezza.
Inferno, oltre 200 opere d’arte che ripercorrono l’iconografia della Cantica dei Dannati attraverso la storia dell’arte
A Roma dal 15 ottobre 2021 al 9 gennaio 2022 si tratta della prima grande rassegna d’arte dedicata a questo tema. Inferno racconta la persistenza dell’iconografia del mondo dei dannati dal Medioevo ai nostri giorni attraverso più di duecento opere d’arte, concesse in prestito da oltre ottanta tra grandi musei, raccolte pubbliche e prestigiose collezioni private. (Italia, Vaticano, Francia Regno Unito, Germania, Spagna, Portogallo, Belgio, Svizzera, Lussemburgo, Bulgaria)
Asse portante dell’intero percorso espositivo, la visione di Dante sul mondo ultraterreno volta ad interrogarsi sull’evoluzione storica del concetto del Male e della sua condanna nell’aldilà.
Dall’origine dell’inferno come regno di Lucifero, al Giudizio che condanna i dannati a dimorarvi in eterno dopo la morte. La topografia del cono infernale, la natura multiforme del Diavolo e le tentazioni con cui cerca di attrarci, sino alla traslitterazione terrena dell’inferno nelle devastazioni della guerra, nell’angoscia della reclusione, nel lavoro alienante e tossico, nel buio della follia, nell’incubo dello sterminio.
Un cammino fino al culmine del Male, che trova però la sua conclusione con l’evocazione dell’idea di salvezza. La mostra si conclude infatti con l’ultimo verso della Cantica dantesca: e quindi uscimmo a riveder le stelle.
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Un’occasione unica per ammirare opere di valore storico-artistico assoluto. Tra tutti la Voragine infernale di Sandro Botticelli, mirabile dipinto su pergamena eseguito dal Maestro per illustrare la Divina Commedia, oggi smembrato. Opera eccezionalmente concessa in prestito dalla Biblioteca Apostolica Vaticana per le prime due settimane della mostra.
Tra le opere più spettacolari anche la versione in gesso della monumentale Porta dell’Inferno di Auguste Rodin (modello di fusione in scala 1:1), realizzata nel 1989 per la fusione di uno degli ultimi esemplari bronzei dell’opera. Tra gli altri capolavori, il Giudizio Finale di Beato Angelico, Le tentazioni di Sant’AntonioAbate di Jan Brueghel, Lucifero di Franz Von Stuck, Sternenfall di Anselm Kiefer.
E ancora, il celebre Demonio di Valladolid in legno policromo, la maestosa tela di quattro metri di Gustave Doré Virgilio e Dante nel IX girone dell’Inferno fino al Teatrino napoletano “Inferno” con pupi catanesi e palermitani, proveniente dal Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino di Palermo.