Il Cubismo è una corrente artistica dei primi anni del 1900. Il termine cubismo vero e proprio, venne proprio da una mostra di Georges Braque del 1907 quando un critico, vedendo una sua opera disse “Braque maltratta le forme, riduce tutto, luoghi, figure, case, a schemi geometrici, a cubi.” All’artista piacque questa critica che, in realtà non voleva certo essere un complimento e, da allora, tutti i quadri famosi del cubismo si chiamarono cubisti.
Tra i tanti artisti che presero parte a questo movimento vi furono diversi nomi piuttosto noti come il già citato Braque, Pablo Picasso, Marcel Duchamp e suo fratello Raymond Duchamp-Villon, Jacques Villon, Francis Picabia, James Riviere, Gino Severini. Ma quali sono i i quadri più famosi del cubismo?
Cubismo: quadri famosi
- Le Demoiselles d’Avignon – Pablo Picasso. L’opera di Picasso del 1907 in origine doveva chiamarsi Bordel d’Avignon e doveva rappresentare un marinaio intento a mangiare con delle ragazze in un bordello. L’opera che in realtà vediamo oggi sono cinque nudi femminili tra tendaggi e frutta. La particolarità de Les Demoiselles d’Avignon è che, con la prospettive rinascimentale e le figure ridotte a incastri, è considerata il punto di partenza dell’arte cubista.
- Guernica – Pablo Picasso. La Guernica rappresenta gli avvenimenti del 28 aprile, quando la città basca venne rasa al suolo dai bombardieri tedeschi. L’opera venne realizzata per l’esposizione internazionale delle Arti e delle Tecniche del padiglione spagnolo. Noto per le due particolari dimensioni 3 metri di altezza e 8 di larghezza, venne realizzato in soli due mesi divenendo presto simbolo del pacifismo mondiale.
- Natura morta con sedia impagliata – Pablo Picasso. Quest’opera del 1912 di Picasso rappresenta un vero punto di svolta. Si passa infatti dalla metafora del reale all’introduzione dell’oggetto stesso nell’opera. Qui sono rappresentati diversi oggetti, com’era tipico delle opere di natura morta di allora. Una pipa, un giornale, un calice, una fetta di limone, un coltello. Tutto ciò è posizionato su una sedia e su un tavolino rappresentato dall’ovale stesso della tela.
- Ritratto di Picasso – Juan Gris. L’opera raffigura Pablo Picasso intento a dipingere con la tavolozza in mano. Gris per Picasso aveva un gran rispetto e, a rappresentarlo in quest’opera, vi è la scritta in basso a destra “Hommage à Picasso”.
- Autoritratto Cubista – Salvador Dalì. Sebbene Salvador Dalì sia un pittore surrealista, durante gli anni venti del novecento fu influenzato dal cubismo. Un esempio ne è questo Autoritratto. Qui l’artista si è rappresentato con in mano un giornale e diversi oggetti personali come anche la pipa, il tutto utilizzando colori come il grigio e l’azzurro.
- Casa all’Estaque – Georges Braque. Questo dipinto del 1908 di Braque è considerato il primo paesaggio cubista. Nell’opera sono rappresentati sia case sia alberi che si ispirano a quelli realizzati nelle opere di Paul Cèzanne.
- Donna con mandolino – Pablo Picasso. Dal 1908 Picasso, insieme a Braque, cominciarono a interessarsi alla musica ed è proprio da qui che nascono le opere ricche si strumenti musicali come questa. La rigidità dello strumento permette ai cubisti di rappresentarlo in mille e più deformazioni diverse. Il mandolino in particolare ha forme simili a quella della donna tanto che permettono di intervallare la rigida composizione con line curve.
- Ma Jolie – Pablo Picasso. Realizzata tra il 1911 e il 1912, quest’opera viene dedicata da Picasso alla sua Eva Gouel. Con quest’opera, più di altre, si è completamente eprso il senso del corpo umano e della figura lasciando spazio a un’infinità di segmenti sempre più piccoli e difficili da individuare. A partire da quest’opera diversi quadri di Picasso avranno al loro interno anche parole, non sempre complete o di senso compiuto. In questo caso si vede il titolo stesso dell’opera.
- Io e il villaggio – Marc Chagall. L’opera del 1911 conservata oggi al Museum of Modern Art di New York raffigura l’idealizzazione della comunità nella quale Chagall crebbe. Una comunità nella quale uomini e animali riescono a vivere in totale armonia. A enfatizzarlo anche i due volti rappresentati in primo piano di cui uno, con molta probabilità, è proprio l’autore stesso.
- Senecio – Paul Klee. Il Senecio è una delle opere più note dell’artista svizzero Paul Klee. L’immagine del volto suddiviso in rettangoli arancioni, rossi, gialli e bianchi rimanda all’immagine di una maschera se non addirittura ad Arlecchino. Nell’opera sono utilizzati anche triangoli, cerchi e curve.
- Composizione con rosso, blu e giallo – Piet Mondrian. L’opera è realizzata da Piet Mondrian, l’artista noto anche nel mondo dei designer. La rappresentazione non ha un centro ma, anzi, per come le forme geometriche sono tagliate dalle spesse linee nere, pare quasi proseguire anche all’esterno dell’opera. I colori utilizzati sono quelli primari ovvero il rosso, il giallo e il blu.
- Donna con un gatto – Fernand Léger. Il dipinto Donna con gatto fa parte di una serie di opere che rappresentano figure femminili dalla stazza monumentale intente a compiere azioni dal leggere al bere il tè. In questo caso la protagonista dell’opera è raffigurata con un gatto utilizzando sfere, coni e cubi. I colori impiegati sono i principali dal bianco e nero al giallo e rosso.
- Donna con animali – Albert Gleizes. In quest’opera è ritratta la moglie dello scultore Raymond Duchamp-Villon all0interno di un ambiente familiare, casalingo, com’era tipico di Gleizes. In questo caso, in particolare, viene rappresentata su una poltrona in compagnia di un cane e due gatti e arricchita di fede nuziale e perle. La figura si fonde palesemente con lo sfondo, proprio com’era tipico dell’arte cubista.
- Nudo che scende le scale (n.2) – Marcel Duchamp. Realizzato nel 1912 da Marcel Duchamp, l’opera venne considerata troppo futurista dagli altri colleghi cubisti. Nell’opera infatti l’immagine è difficilmente percepibile e pare più simile a un manichino che a un nudo. Anche il movimento e i colori sono in contrapposizione col periodo artistico prediligendo toni cupi e zone scure.
- Il canestro di mele – Paul Cezanne. Infine, sebbene si sa che Cezanne non fu un pittore appartenente al cubismo, questa sua opera, nello specifico, pare anticipare un po’ alcune tecniche tipiche di questo movimento artistico. Nell’opera infatti sono raffigurate delle mele su un tavolo, la cosiddetta natura morta. I frutti sono però ridotti a delle forme geometriche semplici su uno spazio che, diversamente dal solito, non è più tridimensionale. Forse è proprio per questa perdita della profondità dello spazio che l’opera è considerata da molti fondamentale per il passaggio artistico che va dal periodo impressionista a quella cubista.