Pablo Ruiz y Picasso, noto semplicemente come Pablo Picasso, è uno dei più famosi pittori del XX. La sua arte si inquadra nel periodo storico del Cubismo, movimento artistico del quale lui stesso, assieme al pittore e collega Georges Braque, fu fondatore.
Il punto di vista principale delle sue opere, e quindi del Cubismo, è rappresentare la realtà da ogni prospettiva e punto di vista. E’ così che spesso i volti delle opere di Picasso sembrano deformati e finiscono, via via, a essere rappresentati solamente attraverso l’utilizzo di figure geometriche semplici.
Tantissime sono le tele divenute famose e che ancora oggi affascinano gli amanti dell’arte, talmente tante che la sua carriera artistica è stata suddivisa in periodi distinguibili per tematiche, cambiamenti stilistici e persino utilizzo quasi ossessivo degli stessi colori. Ecco qui la nostra top 10 delle opere di Picasso assolutamente imperdibili.
Le 10 migliori opere di Picasso
Periodo blu
- Nudo blu. L’opera è forse considerata il primo vero capolavoro di Picasso. Realizzata nel 1902 si inquadra nel periodo blu dell’artista dove, come si nota da questo dipinto, il colore privilegiato è proprio il blu. La rappresentazione è quella tipica dell’epoca delle modelle, ma qui tutto viene rimanda al dolore, alla tristezza dal colore fino alla posa della giovane donna nuda che pare quasi accovacciata in un pianto di dolore.
Periodo rosa
- Ragazzo con pipa. Risalente al 1905 il dipinto si inquadra nel periodo rosa dell’artista. In questi anni Picasso era solito rappresentare quadri malinconici che trattavano tematiche di povertà e miseria interiore. Proprio il 1905 però fu l’anno della svolta perché le opere, anche se avevano sempre note malinconiche venivano realizzate con toni più caldi. Il giovane dipinto qui è senza nome anche se, si pensa, che fosse un saltimbanchi che girava intorno allo studio di Picasso. L’opera è famosa anche per essere stata battura all’asta di Sotheby’s per 104,1 milioni di dollari, stabilendo un vero e proprio record che durò dal 2004 al 2010.
Picasso periodo africano
- Les Demoiselles d’Avignon. Quest’opera di Picasso si inquadra nel periodo africano dell’artista. Nei primissimi anni del 1900 infatti, durante le sue visite ai musei parigini più belli, viene colpito in particolar modo dalle maschere africane e alla loro capacità di far percepire sentimenti immediati. Nell’opera Picasso utilizza l’ocra scuro come colore prevalente e raffigura cinque nudi femminili tra tendaggi e natura morta. Qui l’influenza africana è tale che una delle donne non ricorda solo l’arte africana, ma pare proprio essere una di quelle maschere. Il dipinto, in origine, avrebbe dovuto intitolarsi Bordel d’Avignon ed è tra le opere di Picasso più note perché, secondo molti è il punto di partenza dell’arte cubista.
Picasso opere cubismo
- Donna con mandolino. A partire dal 1908 Picasso e Braque si interessarono particolarmente al mondo della musica e, proprio da qui, nacquero diverse opere che rappresentano strumenti musicali come questa. Il cubismo qui è ormai ben chiaro: la giovane è infatti difficilmente riconoscibile ed è raffigurata solamente attraverso innumerevoli figure geometriche.
- Ma Jolie. Anche in Ma Jolie l’influenza del cubismo è marcata, anzi, ancora di più rispetto a Donna con mandolino. Realizzata tra il 1911 e il 1912 infatti qui il senso dello spazio si è completamente perso e la figura umana è sempre più difficile da individuare. Il titolo fa riferimento sia all’amante di quel periodo di Picasso, sia a una canzone particolarmente in voga a quel tempo e che rimarca la passione dell’artista per la musica.
- Natura morta con sedia impagliata. L’opera del 1912 è un vero e proprio punto di svolta nell’arte di Picasso. Da quell’anno, nelle sue tele, vengono anche inseriti parti di soggetti esterni. Nel caso della Natura morta con sedia impagliata, per esempio, insieme agli oggetti disegnati come la pipa, il coltello, la fetta di limone e il calice, vengono inseriti dei frammenti di corda per rappresentare la sedia di paglia sulla quale sono posizionati i soggetti.
- I tre musici. I tre musici in realtà sono due tele pressoché identiche. Una è conservata al Philadelphia Museum of Art e l’altra, la più famosa, al MoMA di Manhattan. Realizzata nel 1921 l’opera rappresenta un nuovo passaggio nell’arte di Picasso: il cubismo sintetico. Le opere di questo periodo infatti erano molto più aperte al colore e agli incastri. I tre protagonisti in realtà, altri non sono che Arlecchino che suona la chitarra, un Pulcinella che suona il clarinetto e un monaco che canta.
Picasso opere famose
- Il sogno. Una delle protagoniste delle sue opere più amate da Picasso fu proprio sua moglie. Nell’opera Il sogno, realizzata nel 1932, viene però rappresentata in maniera diversa rispetto al solito. Qui vengono abbandonate le forme spigolose di triangoli e quadrati per le forme tondeggianti e morbide dei cerchi. L’immagine della moglie è posizionata su una poltrona intenta a riposarsi. Restano però i colori primari tipici del cubismo e la visione frontale e laterale.
- Guernica. Impossibile non cominciare questa lista da quella che certamente è l’opera più famosa di tutte: la Guernica. Realizzata alla fine degli anni trenta del Novecento è una tela che affascina sin dalle sue enorme dimensioni, pari a 3m di altezza e 8 di larghezza. Realizzata per il padiglione spagnolo all’esposizione internazionale delle Arti e delle Tecniche organizzata dallo stesso governo francese nel 1937 la tela venne dipinta in soli due mesi. Il tema raffigurato riguarda il bombardamento dei tedeschi che, il 28 aprile, rase al suolo la città basca di Guernica. Per rappresentare la crudeltà del momento vi sono diverse immagini crude, dal toro impazzito al cavallo sanguinante fino alla madre che piange il bambino morto che tiene in braccio. La forza dell’opera è accentuata anche dall’utilizzo di colori cupi come il nero, il bruno, le sfumature d’azzurro e il bianco per creare contrasto.
- Donna che piange. L’opera del 1937 pare quasi essere un seguito de La Guernica. Realizzata praticamente in simultanea, la donna qui rappresentata sembra proprio un soggetto “sfuggito” da quadro precedente e quindi realizzato isolato. La differenza, neanche a dirlo, sta nei colori. Se nell’altra opera era cupi qui invece c’è una vera e propria esplosione che unisce i toni freddi e quelli caldi.