Francisco José de Goya y Lucientes, noto semplicemente come Francisco Goya, è stato un pittore e incisore spagnolo considerato tra i pionieri dell’arte moderna.
Francisco Goya
Biografia artistica. Nel 1786 divenne pittore della corte spagnola e in questo periodo realizzò moltissimi ritratti e arazzi in stile rococò. Pochi anni dopo l’artista si ammalò e divenne sordo e cominciò a riflettere il suo stato d’animo nei suoi dipinti inserendo immagini e toni più cupi e scuri. Fu in questo periodo che si dedicò ai cuadritos ovvero dei quadri di piccole dimensioni che avevano come temi eventi agghiaccianti come gli interni dei manicomi o i naufragi. Nel 1799 divenne Primer Pintor de Cámara (Primo Pittore di Corte), il grado più alto per un pittore di corte spagnolo. Altre opere della sua maturità includono un’ampia varietà di dipinti riguardanti la follia, i manicomi, le streghe, le creature fantastiche e la corruzione religiosa e politica, che suggeriscono che temesse per la propria salute mentale e fisica.
Lo stile. Le opere, le incisioni e i disegni sembrano riportare in vita le sensazioni e le tragedie del suo tempo. Incastrato nel periodo di passaggio tra settecento e ottocento, i dipinti dell’artista risentono delle influenze illuministe e, allo stesso tempo, degli impulsi romantici. Il suo stile però si differenzia perché è svincolato dagli schemi accademici, con un linguaggio di carattere, ironico e di grande libertà.
I ritratti. Durante i suoi numerosi anni a corte Francisco Goya non solo rappresentò i volti di molti nobili ma anche i loro vizi e i loro intrighi in maniera molto particolare. Un esempio è il dipinto “La famiglia di Carlo IV” dove tutti sono raffigurati con i loro difetti. Gli unici esclusi e che risultano quindi i personaggi più simpatici sono i bambini.
Pitture nere. Queste opere vennero raffigurate dall’artista direttamente sulle pareti del soggiorno e della sala da pranzo di una fattoria acquistata dal pittore durante il suo periodo buio e cupo dato dai primi anni di sordità. I soggetti rappresentati sono pitture visionarie che esprimono angoscia, sadismo e violenza, gli stessi sentimenti che all’epoca provava Goya verso la società e verso sé stesso. Ci lavora per tre anni e, il risultato, sono 14 opere che vennero poi donate al Museo del Prado.
I capricci. I capricci sono una parte importante della produzione di Goya. Sono circa 80 incisioni che rappresentano un vero e proprio catalogo dei vizi degli spagnoli, tutti arricchiti da aforismi dell’artista. Quando vennero pubblicati però sebbene l’artista avesse sottolineato che narrassero di persone e fatti puramente inventanti, cosa ovviamente non vera, la raccolta venne criticata e ritirata dalla circolazione. Per questo motivo i Capricci di Goya divennero famosi soprattutto “post”.
Francisco Goya il sonno della ragione genera mostri
L’opera. Il sogno della ragione genera mostri di Goya fa parte delle raccolte dei Capricci ed è il numero 43. Qui vi è rappresentato un uomo, probabilmente Goya stesso, addormentato. Il sonno lo porta a sognare bestie mostruose con significati negativi come uccelli notturni, volti ghignanti e un felino dalle sembianze diaboliche identificato, forse, nella lince. Come per tutti gli altri capricci l’opera è accompagnata da un aforisma: «El sueño de la razón produce monstruos» («Il sonno della ragione genera mostri»).
Il significato. L’opera intende rappresentare come sia la fantasia alla base della creazione. Se incontrollata, come mentre si dorme, però genera solo mostri, se, invece si unisce alla fantasia la ragione ecco che nasceranno meraviglie.
Francisco Goya opere d’arte
Infine, ecco come sempre una breve selezione di alcune delle opere d’arte di Francisco Goya più belle.
- L’altalena, 1779, olio su tela, 260×195 cm, museo del Prado, Madrid
- Le lavandaie, 1779-1880, olio su tela, 218×166 cm, museo del Prado, Madrid
- La famiglia dell’Infante Don Luis di Borbone, 1783, olio su tela, 248×330 cm, fondazione Magnani Rocca, Parma
- Ritratto dei duchi di Osuna con i figli, 1788, olio su tela, 225×174 cm, museo del Prado, Madrid
- Il fantoccio, 1792, olio su tela, 267×160 cm, museo del Prado, Madrid
- Ritratto di Maria Antonia Dorotea Gonzaga, 1795 ca., olio su tela, 87×72 cm, museo del Prado, Madrid
- Ritratto della duchessa de Alba, 1795, olio su tela, 194×130 cm, collezione de Alba, Madrid
- Il sonno della ragione genera mostri, 1797, acquaforte, 23×15,5 cm, Biblioteca Nacional de Espana, Madrid
- Il grande caprone, 1797-1798, olio su tela, 44×31 cm, museo Lázaro Galdiano, Madrid
- La lampada del diavolo, 1797-1798, olio su tela, 42×32 cm, National Gallery, Londra
- Luis Gonzaga, 1798, olio su tela, 261×160 cm, Museo di Saragozza, Saragozza
- Caprichos, 1799, ciclo di acqueforti
- Ritratto di Maria Luisa di Parma, 1799-1800, olio su tela, 204×125 cm, Museo nazionale di Capodimonte, Napoli
- La famiglia di Carlo IV, 1800-1801, olio su tela, 280×336 cm, Museo del Prado, Madrid
- Maja vestida e maja desnuda, 1800 circa, olio su tela, 95×190 cm, Museo del Prado, Madrid
- Il colosso(?), 1808 circa, olio su tela, 116×115 cm, museo del Prado, Madrid
- Majas al balcone, 1808-1814, olio su tela, 116×115 cm, Metropolitan Museum of Art, New York
- La sepoltura della sardina, 1812-1814, olio su tavola, 82,5×52 cm, Real Academia de San Fernando, Madrid
- Il 2 maggio 1808, 1814, olio su tela, 266×345 cm, museo del Prado, Madrid
- Il 3 maggio 1808, 1814, olio su tela, 266×345 cm, museo del Prado, Madrid
- Visione fantastica, 1819-23, museo del Prado, Madrid
- Duello rusticano, 1820-1821, olio su muro trasportato su tela, 123×336 cm, museo del Prado, Madrid
- Cane interrato nella rena, 1820-1821, olio su muro trasportato su tela, 134×80 cm, museo del Prado, Madrid
- Il sabba delle streghe, 1821-1825, olio su muro trasportato su tela, 140×438 cm, museo del Prado, Madrid
- Il pellegrinaggio a San Isidro, 1821-1823, olio su muro trasportato su tela, 140×438 cm, museo del Prado, Madrid