La galleria Eduardo Secci presenta Vibrato, la prima personale italiana di Stanley Casselman. Curata da David Anfam la mostra, visitabile fino al 5 febbraio 2022, raccoglie opere inedite dell’artista americano.
Stanley Casselman presenta, infatti, un nuovo corpus di lavori in cui sontuose superfici sostengono un senso di stupore e meraviglia. Superfici che si diventano quasi elementi spirituali del nostro essere. In questo senso, le fonti esperienziali e speculative che creano il reticolo della realtà fisica sono spesso una potente corrente sotterranea dei dipinti dell’artista.
Stanley Casselman, uno spazio pittorico dinamico che esiste proprio sul limite di ordine e disordine
Inizialmente dedito alla scultura, Casselman segue ben presto la sua naturale inclinazione alla pittura dimostrando una qualità tattile unica. Equilibrando le contraddizioni del fare arte, casualità e controllo, tecnica e manualità, l’artista crea uno spazio pittorico dinamico che esiste proprio sul limite di ordine e disordine. L’immagine dialettica proposta dall’artista diventa così una sintesi del molteplice, che non elimina le contraddittorietà ma anzi le coltiva per le loro potenzialità creative.
I lavori di grandi dimensioni, concepiti appositamente per la mostra Vibrato, si dispiegano tanto nelle loro possibilità materiali, quanto nella contemplazione mistica che viene richiesta al fruitore. Questa serie di dipinti crea, allora, un ambiente luminoso e seducente, laddove i colori accessi e una potenza plastica, che spinge lo spettatore ad avvicinarsi, dialogano con la generosità fantasiosa della mano dell’artista.
“Noi come esseri umani cerchiamo di controllare il nostro mondo fisico, ma spesso non ci rendiamo conto che dobbiamo la nostra stessa esistenza a innumerevoli eventi governati solo dalle forze conosciute e non ancora comprese che si sono manifestate all’alba dello spazio che del tempo. – dice l’artista – L’umanità è inseparabile dalla natura e la natura guidata dall’evoluzione è intrinsecamente cieca. È in questa luce che scelgo di scoprire nuove esperienze visive che ci sfidano a considerare la nostra relazione con l’universo che abitiamo”.