Dopo i precedenti cicli espositivi volti a indagare i temi della luce (5779, a cura di Nicola Trezzi, 2019) del vetro (Dalla sabbia – Opere in vetro, a cura di Jean Blanchaert, 2020) e dell’oro (La forma dell’oro, a cura di Melania Rossi, 2021) nell’arte contemporanea – attraverso una successione di installazioni di 12 artisti in 12 mesi – BUILDINGBOX rinnova la consueta modalità espositiva collettiva invitando questa volta un’unica artista a confrontarsi in maniera personale con lo spazio di via Monte di Pietà 23 a Milano, visibile al pubblico 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
Spazio indipendente dedicato alla sperimentazione, BUILDINGBOX diventerà nel corso dell’anno un punto di osservazione privilegiato sull’arte di Letizia Cariello e, insieme, uno spazio di dialogo con il visitatore, che dalla trasparenza di BUILDINGBOX potrà osservare lo svolgersi di una mostra che si dilata nel tempo anziché nello spazio: un susseguirsi ininterrotto di installazioni site-specific a cadenza irregolare, frutto di interventi imprevedibili e liberamente dettati dal tempo creativo dell’artista.
I temi del tempo e del confine sono centrali nella ricerca di Letizia Cariello, che da anni lavora con la pratica del ricamo e della tessitura per dare forma tangibile a legami invisibili, esplorando la relazione tra spazio interiore e mondo esterno. La volontà di intercettare la consistenza materiale del tempo si concretizza nella ricerca e nella raccolta delle sue tracce, rese visibili attraverso la scrittura di calendari e il ricorso a un filo rosso – un marchio della sua produzione – che unisce e cuce tra loro oggetti, materie e spazi. In questo processo di cucitura, l’artista avvicina mondi diversi relazionandoli tra loro, rinsalda dei legami persi, cura delle ferite.
Dagli alberi alle teiere, dalle tazze alle fotografie, il suo segno attraversa gli oggetti e gli spazi quotidiani per materializzare il tempo in una forma percepibile. Nella poetica di Letizia Cariello, I Calendari rappresentano una forma di meditazione sul tempo e sulla sua reale esistenza, un esercizio artistico di scrittura e concentrazione mentale sul tempo a venire, nel tentativo di dare una corporeità alla sua natura intangibile, renderla concreta, o quantomeno rincorrerla, dandole un nome e una data.
Con Calendario – Nous l’artista esplora per BUILDINGBOX il concetto di Nous (νοῦς in greco antico) che indica, a partire da Omero, la facoltà interiore di comprendere un evento – l’intelletto – intesa come porta o passaggio verso una dimensione altra, che esula dal tempo lineare per aprirne uno circolare, spirituale. Il Nous si presenta quindi come una soglia che invita il pubblico ad attraversare metaforicamente i confini e a comprendere l’intreccio tra spazio, installazione e tempo, divenendo esso stesso parte integrante dell’opera e delle sue relazioni. Calendario – Nous diventa quindi un invito, l’esortazione a ritornare, a non lasciarsi sfuggire il mutare dello spazio secondo un tempo vivo. Nelle parole di Letizia Cariello: “BUILDINGBOX diventa carne, un cuore pulsante che, sia di giorno che di notte, pompa assottigliando i propri confini spaziali e materici, creando una Porta verso una nuova dimensione, uno spazio di connessione”. Proprio come un essere vivente, il progetto espositivo crescerà e si trasformerà nel corso dell’anno, con successive aggiunte e sottrazioni di alcuni elementi, seguendo un proprio percorso di vita irregolare e imprevedibile“.