Keith Haring. A Pisa una grande mostra omaggio

In copertina: © Keith Haring Foundation | Keith Haring, Untitled, 1985. Acrylic and oil on muslin

Palazzo Blu ospita a Pisa, fino al 17 aprile 2022, Keith Haring. Un omaggio all’artista statunitense, universalmente riconosciuto tra i padri della street-art. La mostra è realizzata dalla Fondazione Pisa in collaborazione con MondoMostre e con la straordinaria partecipazione della Nakamura Keith Haring Collectiona cura di Kaoru Yanase, chief Curator della collezione.

Haring e Pisa. Dal murales alla grande retrospettiva

Keith Haring mostra Pisa
Keith Haring | Foto- © Archivio Frassi, Fondazione Pisa, Palazzo Blu

Non si tratta però di una prima assoluta per la città toscana, proprio a Pisa, infatti, l’artista ha soggiornato nel 1989 per dipingere su una parete del convento di S. Antonio il celeberrimo murale Tuttomondo.

Il progetto nacque da un incontro casuale tra l’artista e il giovane studente Piergiorgio Castellani avvenuto a New York nel 1987. Castellani propose ad Haring di realizzare qualcosa di grande in Italia e l’artista accettò, fu così che prese forma il “Keith Haring Italian Project”. Il monumentale dipinto, che occupa una superficie di 180 metri quadri, è divenuto negli anni una delle grandi attrazioni della città di Pisa. Un inno alla gioia che tutt’oggi è considerato il suo testamento artistico.

Keith Haring. Quei simboli che sono entrati nel nostro immaginario collettivo diventando icona della cultura pop

Keith Haring mostra Pisa
Keith Haring, Pop Shop II, 1988 Serigrafia su carta, 38 x 30.5 cm, Ed. HC 7:20 | Courtesy Keith Haring Foundation

La mostra presenta, per la prima volta in Europa, una ricca selezione di opere provenienti dalla Nakamura Keith Haring Collection, collezione personale di Kazuo Nakamura, che si trova nel museo dedicato all’artista, in Giappone.  Fanno parte della collezione, e sono in mostra a Pisa, opere che vanno dai primi lavori di Haring fino agli ultimi. Tra le altre molte serie complete quali Apocalypse (1988), Flowers, (1990) e svariati altri disegni, sculture e grandi opere su tela come Untitled (1985).

Ampiamente riconosciuto per le sue opere d’arte dai colori vivaci e giubilanti, i lavori di Haring sono familiari e noti anche a chi non conosce l’artista.  I suoi omini stilizzati e in movimento, i suoi cuori, i suoi cani e i suoi segni infatti fanno parte del bagaglio di immagini pubbliche e dell’immaginario collettivo di ogniuno di noi. È stata proprio questa sua universalità di linguaggio ad averlo reso un simbolo della cultura e dell’arte pop degli anni Ottanta.

Keith Haring mostra Pisa
Keith Haring, Untitled (Fertility), 1983, Serigrafia su carta, 127 x 106 cm Ed. 75:100 | Courtesy Keith Haring Foundation

Le nove e sezioni dell’esposizione e le oltre 170 opere in mostra ripercorrono l’intera carriera artistica di Haring. Così come l’ampia gamma di tecniche espressive da lui indagate: pittura, disegno, scultura, video, murales, arte pubblica e commerciale. Dai disegni in metropolitana,Subway Drawings1981-1983 (gesso bianco/carta/pannelli di legno) che restano tra i suoi lavori più noti e acclamati, fino al portfolio delle diciassette serigrafie dal titolo The Bluprint Drawings, la sua ultima serie su carta che riproduce le prime e più pure narrazioni visive nate nel 1981, pubblicata nel 1990, un mese prima della sua morte.

Leggi anche: JENNY SAVILLE, ANTICO E CONTEMPORANEO SI INCONTRANO A FIRENZE

Tommaso Pergolizzi
Tommaso Pergolizzi
Laureato in Arti, Patrimoni e Mercati all'Università IULM di Milano. Gallery Assistant presso Dep Art Gallery a Milano e curatore della sezione Arte di Lifestar.it