Dall’11 marzo al 16 aprile 2022, STILL Fotografia ospita a Milano la mostra fotografica Carry on, personale di Guia Besana.
Curata da Clelia Belgrado e Viana Conti, l’esposizione presenta 15 fotografie tratte dal suo progetto più recente. Ispirato dalla sua paura di volare, il progetto vira verso temi universali, quali l’impossibile controllo del tempo e degli eventi.
Guia Besana, momenti fissati come frammenti di un film e catturati sulla pellicola a metà tra fiction e realtà
Carry on, il titolo, oscilla tra il senso letterale di bagaglio a mano e quello metaforico di viaggio interiore in cui parimenti si affollano sensazioni di terrore per il volo. La mostra nasce dalla visione dei filmini Super8 dell’infanzia dell’artista, in particolare quello in cui viene trascinata dalla madre attraverso la pista di decollo e poi sull’aereo, che scompare nel cielo.
Le sue immagini fissano momenti come frammenti di un film, a metà tra fiction e realtà. In queste scene si percepiscono due tempi: un tempo dilatato, nel quale i soggetti vengono messi in scena in situazioni riflessive o immobili, e uno più precipitoso nel quale gli stessi vivono uno stato di ansia o pericolo lasciando allo spettatore la libertà di interpretare la storia.
La protagonista degli scatti è una giovane donna; oggetti sono sparsi sui sedili o sul pavimento dell’aereo, siano questi una borsetta, un portacipria, una collana. Accanto a questi, compaiono altri elementi, che descrivono la tensione della passeggera, come i mozziconi di sigaretta raccolti in un posacenere o un puzzle con le tessere sparse sulla moquette, che svelano un volto di donna decisamente inquieto.
“Con la sua personale Carry On – afferma Viana Conti, nel saggio pubblicato nel volume “VisionQuest” – Guia Besana, Canon Ambassador dal 2016, restituisce in mostra, come nelle tessere di un mosaico, le proiezioni di un immaginario femminile in volo. Il suo mondo è quello della staged photography, un mondo che abita nella mente dell’artista e che, a partire dall’inizio della mise en place dei suoi componenti, trasforma progressivamente l’illusione di un set artificiale in realtà: in un’opera potenzialmente in grado di suscitare emozioni in chi la guarda”