Syn e’ un ritorno alle origini di Alessandro De Benedetti. “Ho lavorato a questo progetto come mi insegnò Thierry Mugler, all’inizio della mia carriera quando da lui carpii il segreto che divenne il fulcro della mia ricerca estetica: è la caduta del tessuto a definire una creatività inaspettata, insieme ai pochi preziosissimi spilli che ne bloccano la forma.”
Prendono così vita i 31 modelli demi couture, creati sartorialmente, grazie ad un sapiente gioco di micro arricci, nodi, elastici e coulisse che ne regolano l’armonia dei volumi. Fluidi e metafisici, i peccati di Alessandro De Benedetti, sono realizzati in chiffon e crepe di seta dal lavaggio enzimatico “in cesto” oppure in voile di seta e cotone organizzato, tagliati in sbieco e drappeggiati a seconda della caduta del tessuto sul manichino in colori lisergici come giallo lime, mandarancio, lavanda e rouge noir.
Abiti dalle maniche e colli staccabili, in color block o stampati a seconda dell’occasione d’uso. Un glamour impalpabile dalle venature “obscure retrò” tipiche del Dna del brand e ispirato dalle muse del designer che ne hanno forgiato il gusto e la personalità sin dalla sua prima adolescenza: la sensualità glaciale di Siouxsie Sioux, la grinta eccentrica di Nina Hagen e la sognante eleganza di Kate Bush.”
Con un posizionamento nel segmento alto del mercato luxury, la collezione è interamente prodotta in Lombardia dagli artigiani di fiducia del designer.