Nel cuore di Brera, il più suggestivo e dinamico quartiere milanese, tra design, lifestyle, food, arte e cultura, ha aperto il primo store monobrand di Lanerossi.
Azienda icona nella storia dell’interior e textile design italiano, nata in Veneto dalla visione dell’imprenditore Alessandro Rossi – dal 1817 specializzata nella progettazione e realizzazione di plaid, coperte, lenzuola, spugne e cuscini d’arredo con materie prime naturali e pure lavorate con attenzione artigianale – Lanerossi sceglie come vetrina Milano per raccontarsi attraverso l’impeccabile qualità e la bellezza dei suoi prodotti, in uno spazio che si candida a diventare un nuovo punto di riferimento in città per clienti, passanti e amanti del design.
Una tappa fondamentale per Lanerossi, la cui storia, nel corso dell’ultimo secolo, è stata legata a doppio filo con la città meneghina, dalla partecipazione alle prime edizioni dell’Esposizione Triennale presso il Palazzo dell’Arte dal 1933, alla presenza nelle principali fiere tessili, alla scelta di Milano per il lancio delle campagne pubblicitarie, a partire dagli anni ’60 firmate da Paganino, Armando Testa e Pino Tovaglia.
Ed è proprio un omaggio alla nuova avventura di Lanerossi a Milano, il plaid a edizione limitata “Lucky you” disegnato dall’architetto e designer Paola Navone, scelta per interpretare con il suo segno dirompente ed eclettico, capace di conciliare ispirazioni e mondi lontani, lo spirito di un brand che ha fatto della libertà creativa e della sperimentazione di nuovi linguaggi il proprio segno distintivo.
In occasione dell’apertura dello store, vengono inoltre presentate le capsule collection “R-Geometrics” e “College” sviluppate da Lanerossi in collaborazione con il prints&textile designer Matteo Menotto. Progetti che a partire dall’heritage del brand ne omaggiano il patrimonio creativo e culturale.
L’approccio sperimentale improntato alle collaborazioni, che nel tempo ha visto coinvolti nella storia di Lanerossi artisti, designer e creativi, contraddistingue questo marchio ancora oggi, in un desiderio di valorizzare e ripensare il patrimonio visivo ereditato.