Le grandi sculture tessili, che allestiranno lo spazio milanese di Foro Bonaparte rendendolo immersivo e molto scenografico, sono tutte intrinsecamente fluide e portano segni di mobilità e movimento come fossero coreografie dinamiche, che in un viaggio di esplorazione, prendono forma decidendo quasi in autonomia l’opera d’arte finale. Come labirinti in cui le superfici cambiano direzione, i pezzi di Diana sono creati in movimento, i tessuti danzano, i paesaggi emergono, scompaiono in se stessi o si liberano dalle loro cornici. Un processo ripetitivo in cui la forma e l’unità dei componenti creano un presupposto per perdere il controllo. Alla scoperta di nuove strade e contorni, un atto di equilibrio in cui la mano apre la strada. Area dopo area appare e appare – come un corpo, una linea, un portale verso stanze nascoste.
Il percorso espositivo Introspection presentato da Tempesta Gallery raccoglie tutti lavori realizzati quest’anno, durante le fasi della gravidanza e nei primi mesi dopo la nascita del secondo figlio di DIANA ORVING. Quello che l’artista esprime sono le emozioni e sensazioni nella sua estrema intimità e perdita di controllo. “Ho sperimentato che esiste una conoscenza del proprio corpo che va oltre ciò che potresti comprendere intellettualmente. Descriverei il mio processo come una forma di co-creazione tra la mia trasformazione corporea e mentale e il lavoro che ha preso vita attraverso le mie dita.”