Gli scatti di Hervé Guibert sono i protagonisti della nuova mostra del MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma.
Dal 9 marzo al 21 maggio il museo romano presenta Hervé Guibert: This and More; curata di Anthony Huberman ed organizzata in collaborazione con il Wattis Institute di San Francisco. Una selezione di fotografie dello scrittore, giornalista e fotografo francese che poi si sposterà al KW Institute for Contemporary Art di Berlino (9 giugno – 20 agosto 2023).
Hervé Guibert: This and More. Una selezione di opere inusuali dedicate all’assenza dell’elemento umano
Se il lavoro fotografico di Hervé Guibert (1955-1991) è prevalentemente associato al ritratto, la mostra al MACRO esplora un nucleo di opere inusuali; in cui l’artista cattura piuttosto l’assenza dell’elemento umano. Le fotografie non contengono volti ma oggetti inanimati, interni e spazi domestici carichi di ricordi ed emozioni che evocano la presenza di personaggi fuori campo.
Laconiche e riservate, le fotografie esposte nella mostra offrono un approccio al ritratto in cui ciò che conta è quello che manca nell’immagine: carichi di sentimenti di amore così come di aspetti traumatici, questi spazi interni invitano a immaginare le persone che li hanno vissuti e abitati.
Le opere mettono a nudo gli aspetti più intimi di Hervé Guibert, mantenendo al tempo stesso la riservatezza di momenti privati, i cui protagonisti sono tenuti al sicuro, o tragicamente distanti, al di fuori dell’inquadratura. Piuttosto che cercare un senso di verità oggettiva, la mostra mette in evidenza tutto ciò che è soggettivo e invisibile in una fotografia, in cui si stratificano ricordi, aneddoti e assenze.
Una buona fotografia, nelle parole di Guibert, non è necessariamente quella che rende visibile una persona o un luogo, ma quella che è “fedele alla memoria della mia emozione”.
Molto noto in Francia, dove la sua opera ha contribuito a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dell’AIDS, Guibert ha avuto una relazione speciale con l’Italia. Appassionato del cinema di Pasolini, Fellini e Antonioni, ha soggiornato a lungo all’Isola d’Elba dove ha scritto, nel corso della vita, molti dei suoi testi. Ha inoltre vissuto a Roma, tra il 1987 e il 1989 in residenza a Villa Medici e prolungando la sua permanenza anche l’anno successivo.