Gagosian annuncia August, mostra di Sabine Moritz

In copertina: Sabine Moritz, "For the Lovers VI", 2023, Oil on canvas, 66 15/16 x 59 1/16 inches (170 x 150 cm) © Sabine Moritz. Photo: Georgios Michaloudis, farbanalyse, Cologne, Germany. Courtesy the artist and Gagosian

Gagosian annuncia August, una mostra di nuovi dipinti di grandi dimensioni e opere su carta di Sabine Moritz presso lo spazio di Roma. Questa è la prima mostra ell’artista con la galleria e la sua prima in Italia.

Il corpus di dipinti, disegni e opere su carta di Moritz rappresenta una successione di momenti sospesi, in cui l’artista, nei suoi lavori più datati, affianca all’interpretazione del suo ambiente circostante e del mondo naturale, immagini documentali destrutturate; mentre nei suoi dipinti più recenti presenta un approccio maggiormente narrativo rafforzato dall’ampio formato orizzontale dei dipinti. Adattando e modificando un inventario di motivi simbolici e astratti, Moritz riflette sulle dinamiche volubili della provvisorietà e del ricordo. Le sue opere intensificano la nostra sensibilità verso il trascorrere del tempo, collocando l’esperienza personale in narrazioni condivise.

Dal 2015 Moritz lavora con uno stile sempre più astratto, producendo dipinti e disegni improvvisati che definisce “paesaggi psicologici”. In queste opere l’artista affronta i temi ricorrenti del ricordo e della storia in modo consapevolmente ambiguo, ispirandosi ai processi percettivi. Ricercando l’esperienza sensoriale primordiale, l’artista evita gli schizzi preliminari, ponendo lo spettatore di fronte a un dialogo tra colore e gesto.

Nelle tele più recenti di Moritz, fitte pennellate sovrapposte sono associate a contrasti cromatici per esprimere un’intensa libertà visiva. Applicando la pittura con vigore e a strati – a volte come impasto che poi raschia per conferire alle superfici una trama variegata – Moritz spesso privilegia la collisione tra forme e tinte rispetto all’armonia compositiva, mantenendo sempre un ritmo visivo.

Nei dipinti esposti a Roma, tra i quali ve ne sono quattro tra i più grandi realizzati dall’artista finora, Moritz gioca ancora una volta con probabilità e associazioni di ripetizioni e differenze per considerare la possibilità continua di speranza e bellezza anche nelle circostanze più difficili. Le opere in August alludono alle Metamorfosi di Ovidio e ad una varietà di fonti della storia dell’arte. Evocando stati liminali dell’essere e figure in transizione, i lavori in mostra incorporano figure semioscure che sembrano emergere da composizioni astratte dai colori sobri quasi naturali. Alludendo all’interpretazione tizianesca dell’incontro tra Artemide e Atteone, per esempio, l’artista affronta i temi della fragilità umana, della sensualità e della forza, evocando un senso di nostalgia per un idillio perduto. Con Actaeon’s End (2023), l’artista ripropone la consuetudine di iniziare ogni mostra con un collegamento alla precedente, mantenendo un continuum vitale tra ogni progetto.

Redazione
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