I tormenti dell’anima nelle opere di Antonio Ligabue in mostra a Bologna

Dal 3 ottobre 2024 al 28 febbraio 2025, le sale di Palazzo Pallavicini ospitano per la prima volta in assoluto a Bologna una mostra dedicata ad Antonio Ligabue. Grande pittore espressionista italiano (Zurigo, 18 dicembre 1899 – Gualtieri, 27 maggio 1965).

Organizzata e realizzata da Chiara Campagnoli, Deborah Petroni e Rubens Fogacci della Pallavicini s.r.l., unitamente alla Direzione Artistica e curatela di WeAreBeside, produzione in collaborazione con SM.Art e patrocinata da Fondazione Augusto Agosta Tota per Antonio Ligabue, con testi di Francesca Bogliolo.

Antonio Ligabue un genio visionario che ha sapito fare delle difficoltà della vita lo spunto per la sua arte

La mostra suddivisa nelle 7 sale, di Palazzo Pallavicini a Bologna, racconta con oltre 120 opere, (di cui 81 dipinti, 14 sculture, 17 disegni e 15 incisioni) la vita, la psiche e la storia tormentata di questo affascinante Artista. L’arte per Antonio Ligabue è sempre stata un’esigenza innata che lo aiutava a sopportare le difficoltà e i dolori della vita.

Antonio Ligabue mostra bologna
Antonio Ligabue, Autoritratto con sciarpa rossa
Antonio Ligabue, Autoritratto con sciarpa rossa, s.d., (1952- 1962). Olio su tavola di faesite, cm 91×74,5 – Collezione privata

Questo è riscontrabile soprattutto nella forza dei suoi dipinti che colpisce ancora oggi, emozionando e colpendo nel profondo. La mostra presenta l’arte di Antonio Ligabue, artista visionario sempre in evoluzione, la sua appassionata ricerca con la quale sapeva inventare e rinnovare le sue opere usando colori violenti, ma comunque armonici, nella loro pressante suggestione emotiva, proponendo un’iconografia popolare e raffinata.

In mostra, in un excursus della sua carriera, alcuni dei suoi più bei capolavori. Tra i quali è possibile ammirare ben 12 autoritratti e 7 tigri dalle fauci spalancate, oltre ad agili leopardi, rapaci che ghermiscono la preda o lottano per la sopravvivenza e potenti leoni: una vera e propria giungla cruda e violenta.

Le opere provengono da collezioni private, banche e musei, dai celebri autoritratti alla meravigliosa Testa di tigre del 1953 e Leopardo del 1955, dal Motociclista del 1954; dalle sculture Leone e Leonessa del 1935, a Pantera del 1938, Leonessa accucciata del 1940, fino al Busto di Gorilla del 1956; dai disegni con figure di animali all’Autoritratto a matita del 1955. In mostra anche 15 preziose incisioni.

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