Shy Society, arte e tecnologia a Palazzo Strozzi

Dal 24 ottobre 2024 al 26 gennaio 2025, nell’ambito del programma Palazzo Strozzi Future Art, in collaborazione con la Fondazione Hillary Merkus Recordati, la Fondazione Palazzo Strozzi presenta Shy Society; una spettacolare installazione site-specific nel cortile rinascimentale realizzata dal duo olandese DRIFT, celebre per opere e progetti performativi che uniscono arte e tecnologia.

shy-society-drift-palazzo-strozzi-firenze
DRIFT, Shy Society, Palazzo Strozzi, Firenze, 2024 | Foto: © Ela Bialkowska OKNOstudio

Atmosfera di contemplazione e di forte coinvolgimento sensoriale, Shy Society. L’installazione site-specific i DRIFT nel cortile di Plazzo Strozzi

Shy Society trascende i confini tra installazione, scultura e musica, trasformando il cortile di Palazzo Strozzi in un palcoscenico immersivo per una performance che unisce espressione artistica, natura e scienza.

L’opera del duo DRIFT è composta da sette grandi elementi inseriti nello spazio aperto del cortile, che si muovono lentamente e sinuosamente, aprendosi e chiudendosi in una coreografia originale che segue una suggestiva colonna sonora, un brano sinfonico del compositore contemporaneo statunitense RZA. In un’atmosfera di contemplazione e di forte coinvolgimento sensoriale, ogni parte dell’installazione appare come un fiore che si dispiega e si ritrae continuamente grazie a un software progettato per imitare i movimenti imprevedibili e naturali dei fiori reali, offrendo così una riflessione sull’interrelazione tra natura e artificio, controllo e meraviglia.

shy-society-drift-palazzo-strozzi-firenze
DRIFT, Shy Society, Palazzo Strozzi, Firenze, 2024. Photo Ela Bialkowska, OKNOstudio

Shy Society trae ispirazione dall’affascinante fenomeno naturale noto come “nictinastia” per cui alcune specie di piante e fiori si chiudono durante la notte e si riaprono all’alba per autodifesa e per conservare le proprie risorse. Questo fenomeno ci induce non solo a riflettere sul concetto di bellezza, tra natura e artificio, ma anche sull’idea di adattamento all’ambiente da parte di tutte le forme di vita. Così come i fiori si aprono e chiudono in risposta ai cicli naturali, anche noi esseri umani siamo chiamati a trasformarci e adattarci alle sfide presentate dal nostro ambiente.

L’installazione di DRIFT diviene quindi un’opportunità per riflettere sul concetto di metamorfosi come parte integrante della vita e su come lo spirito di adattamento sia essenziale alla nostra sopravvivenza. L’opera vede i fiori aprirsi e richiudersi a ritmi diversi creando una coreografia davanti alla quale entriamo in connessione con la natura e le altre persone, in una sorta di comunità. Il continuo movimento dei fiori si intreccia con una colonna sonora che si apre su delicati suoni di arpa, seguiti da pause. Natura, tecnologia e umanità si uniscono in una sincronizzazione che avvolge i sensi.

Leggi anche: Filippo de Pisis a Bologna tra simbolismo e metafisica

Tommaso Pergolizzi
Tommaso Pergolizzi
Laureato in Arti, Patrimoni e Mercati all'Università IULM di Milano. Gallery Assistant presso Dep Art Gallery a Milano e curatore della sezione Arte di Lifestar.it