Pinault Collection presenta a Punta della Dogana “Thomas Schütte. Genealogies”, la prima grande retrospettiva in Italia di Thomas Schütte (Oldenburg, Germania, 1954) a partire dall’insieme di opere eccezionali proveniente dalla Pinault Collection. La mostra è curata da Camille Morineau, conservatrice e curatrice indipendente, e da Jean-Marie Gallais, curatore presso la Pinault Collection.
Inclassificabile e proteiforme, il lavoro di Thomas Schütte getta uno sguardo inquieto e ironico sulla condizione umana, mescolando tecniche e generi. Sculture, modelli architettonici, fotografie, disegni e incisioni costituiscono, dalla fine degli anni ’70, un vero e proprio repertorio in costante evoluzione. Il tema della figura, del viso e del corpo è quello maggiormente rappresentato nella Pinault Collection e, poiché riflette anche la ricerca sviluppata lungo tutta la carriera dell’artista, serve di filo conduttore alla mostra.
La mostra ripercorre in modo non cronologico la nascita delle forme nel lavoro di Thomas Schütte e le loro variazioni, mettendo a confronto il nucleo di circa cinquanta sculture provenienti dalla Pinault Collection con alcune prestate dall’artista e con un centinaio di opere su carta molte delle quali inedite. Il percorso curato da Camille Morineau e Jean-Marie Gallais delinea l’evoluzione di alcuni temi ricorrenti nel lavoro dell’artista: dalle rappresentazioni maschili a quelle femminili, passando dalle figure più astratte e dai modelli architettonici e dalla relazione allo spazio. Seppur meno nota al grande pubblico, la produzione su carta costituisce il fondamento della pratica di Thomas Schütte. Nelle sale di Punta della Dogana la dimensione tridimensionale delle sculture è sempre in dialogo con quella bidimensionale dei disegni, degli acquerelli e delle stampe. Thomas Schütte intrattiene un rapporto intimo con le opere su carta, che rappresentano una pratica parallela e complementare alle sue sculture, svelando altri aspetti del suo lavoro.
La mostra mette così in luce non solo i temi, ma anche il processo creativo dell’artista che riprende nelle sue opere, a volte dopo anni, dei motivi già esplorati, come se lavorassi con un repertorio in costante evoluzione, serie dopo serie. Il carattere sperimentale dell’opera, attraverso i cambi di scala o di materia, emerge lungo il percorso espositivo che permette di scoprire le principali “tipologie” di rappresentazioni di Thomas Schütte, come le teste singole, doppie o congiunte, le figure in piedi intrappolate nella materia, i busti imponenti e quasi satirici ispirati ai busti antichi romani e a un cima politico e sociale contemporaneo, le sculture di corpi femminili distese che richiamano la storia dell’arte, i visi senza identità di genere, la riflessione sul monumentale.
Caricaturale, talvolta maltrattata, sempre commovente, la figura umana indagata da Schütte, centrale nell’importante nucleo di opere della Pinault Collection, prende vita attraverso l’argilla, la cera, la ceramica, il vetro, l’acciaio o il bronzo, nelle figure intere o nelle teste di personaggi, sempre in relazione con il disegno e il ritratto in due dimensioni. Combinando violenza e ingegno, intimità e teatralità, serietà e umorismo, il singolare universo dell’artista lo ha consacrato come una delle figure di spicco dell’arte contemporanea.