Lo sport più pericoloso al mondo, il Base Jumping, ha già fatto molte vittime, tra cui il celebre inventore della wingsuit Patrick de Gayardon, morto durante un lancio con la tuta alare nel 1998 alle Hawaai.
Eppure, nel mondo del Base Jumping, nessuno aveva mai rischiato l’impresa di un volo in wingsuit così pericoloso come quello che vedremo nella nuova versione di “Point Break”, action thriller concentrato di pura adrenalina, basato sull’omonimo cult d’azione del 1991 di Kathryn Bigelow.
Una scena di volo in wingsuit mai realizzata dall’uomo, fuori o dentro il grande schermo; prima di “Point Break”, non era mai stato eseguito un volo in tuta alare con quattro persone che volano in formazione, a velocità incredibile, in uno spazio angusto come quello del famigerato “Crack”, una crepa gigante dentro le Alpi Svizzere.
Con un quinto pilota, non visibile nelle scene del film, che ha ripreso tutto, volando in coda. Tragicamente l’operatore, il famoso base jumper Jhonathan Florez, dopo aver filmato questa scena, è deceduto in un lancio successivo.
“Non verrà mai più ripreso in un film uno stunt così pericoloso”, spiega Jeb Corliss, famosissimo base jumper e wingsuit flyer, nei cieli da oltre vent’anni e coordinatore delle scene di volo del film. “Questa è una sequenza incredibilmente complicata. In generale il volo in wingsuit è complicato: farlo come gruppo è ancora più complesso. Credo sinceramente che questi siano i migliori piloti di volo in tuta alare che esistano e che questo sia il più grande stunt mai realizzato da un uomo. Quando il pubblico vedrà questa sequenza sul grande schermo, non potrà fare a meno di rimanere a bocca aperta”.
La nuova versione di “Point Break”, girata in Real 3D, è un concentrato dei più audaci atletismi mai visti in un film e tutte le imprese mostrate sono reali, non essendo stato usato nessun effetto speciale per realizzarle.
Alcuni dei migliori atleti di sport estremi del mondo sono stati arruolati come stunt, tra cui i surfer Laird Hamilton e Laurie Towner, il pilota di wingsuit Jeb Corliss, gli skateboarder Xavier De Le Rue e Bob Burnquist e il free climber Chris Sharma. Tutti atleti che hanno dedicato – e rischiato – le proprie vite per perfezionare queste strabilianti imprese, molte delle quali non erano mai state viste prima d’ora in una pellicola cinematografica. L’unicità di questo film sta proprio nel mostrare sul grande schermo imprese così straordinarie e azzardate che tuttavia, proprio per la loro eccezionale pericolosità, in futuro difficilmente verranno mostrate al pubblico senza l’utilizzo di effetti speciali.
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