Addio Pebble, Fitbit compra la startup degli smartwatch e-ink

Negli ultimi anni, al mercato già saturo degli smartphone, si è aggiunto quello quasi sperimentale degli indossabili: fitness band e smartwatch hanno riempito gli scaffali (soprattutto digitali) suscitando molta curiosità, offrendo diverse soluzioni e tecnologie. Per quanto riguarda i display, i maggiori produttori hanno puntato subito agli schermi OLED, capaci di spegnere i pixel neri in interfacce scure e risparmiare batteria. In un marasma di idee più o meno tutte uguali, soltanto una compagnia ha cambiato prospettiva: Pebble, che ha introdotto dispositivi con schermi e-ink.

Una soluzione che ha permesso autonomie di svariati giorni se non settimane, al contrario della concorrenza che offriva 1-2 giorni al massimo di batteria. Questo, unito a un software molto smart e una compatibilità trasversale fra Android e iOS, ha reso Pebble una delle startup più ammirate del mondo. La sua forza del resto veniva proprio dagli utenti, che finanziavano ogni progetto tramite Kickstarter. L’autunno che stiamo vivendo inoltre doveva essere fondamentale per la compagnia e per i suoi fedelissimi, grazie all’uscita dei nuovi Pebble 2 e Time 2.

Pebble non produrrà più smartwatch, Fitbit compra il software

I terminali, completamente rinnovati, continuavano ad essere economici e funzionali, con un’autonomia invidiabile; se i primi sono stati spediti nelle ultimissime settimane, i secondi purtroppo non vedranno mai la luce. Pebble ha infatti ufficializzato la sua “resa”, lasciandosi acquisire da Fitbit, società leader del settore che detiene la percentuale più alta nel market share. Fitbit purtroppo non ha intenzione di continuare la produzione degli orologi Pebble, ma è interessata soltanto alla parte software, settore dove effettivamente ha più lacune. La maggior parte dei suoi dispositivi non ha neppure uno schermo dove visualizzare le informazioni, è dunque lecito pensare che l’azienda voglia dare un nuovo corso alla sua storia.

Tutto bello, per così dire, tranne la fine di una bella realtà che negli ultimi anni aveva venduto due milioni di orologi smart, grazie a un’idea semplice, brillante e funzionale. Tutti gli utenti che avevano investito nei nuovi Pebble Time 2 saranno del tutto rimborsati, ma la tristezza di non avere più un nuovo Pebble al polso, mai più, sarà dura da digerire.

Ecco invece, secondo punti ben precisi, cosa succederà da oggi in poi:

  • Pebble non si occuperà più di promuovere, produrre e vendere prodotti
  • Gli attuali orologi continueranno a funzionare normalmente, non ci saranno cambiamenti immediati
  • Le funzionalità dei Pebble o la qualità del servizio potrebbe diminuire nel prossimo futuro
  • Chi non ha ricevuto la sua ricompensa di Kickstarter sarà rimborsato a partire dal 16 dicembre, non è necessaria nessuna azione
  • Possono servire fino a 10 giorni perché i soldi arrivino effettivamente sulla carta di credito utilizzata per l’ordine
  • pebble.com non accetta più ordini di nessun tipo
  • Il supporto di garanzia non sarà più assicurato
  • Chi ha completato un ordine prima del 7 dicembre 2016 sarà completamente rimborsato
  • Gli orologi Pebble già acquistati potranno essere cambiati secondo la politica di ogni singolo venditore
  • I possessori dei loro orologi potranno continuare a comprare accessori e cavi di ricarica su Amazon e presso rivenditori terzi
Aurelio Vindigni Ricca
Aurelio Vindigni Ricca
Fotografo e redattore freelance, esperto di cinema e videogiochi, così come di tecnologia in genere. Caporedattore di Cinefilos Games e direttore editoriale di Vertigo24, oltre Lifestar.