Il 7 giugno 2017 nella cittadina svedese di Helsingborg il Museo del Fallimento. Un progetto nato dall‘idea di Samuel West, uno psicologo appassionato di oggetti post industriali, che col tempo ha raccolto diversi pezzi.
Una collezione che parte dagli anni 70 ed arriva fino ai nostri giorni, raccogliendo progetti ideati con l’intento di immettere sul mercato innovazioni commerciali, rivelatesi invece dei veri flop sotto tutti i punti di vista.
Museo del Fallimento: successi sperati naufragati in flop clamorosi
Ogni oggetto esposto offre uno sguardo approfondito nel business dell’innovazione, da sempre un terreno piuttosto rischioso. Alcune delle “invenzioni” in mostra sono infatti dei veri e propri esperimenti commerciali dimenticati.
Come le lasagne al ragù surgelate della Colgate che hanno provato a farsi strada negli Anni Ottanta. O il Twitter Peek, un dispositivo simile ad un Blackberry ma ideato solo per twittare, lanciato nel 2009 e presto dimenticato. In altri casi si tratta di fallimentari tentativi di innovazione come fu il Nokia N’Gage, poco apprezzato, o il Dvd a noleggio di Blockbuster.
C’è poi il caso dell’acqua di colonia della Harley- Davidson lanciata nel 1996 che ben pochi hanno gradito. O quello della maschera di bellezza Rejuvenique la cui specialità era quella di inondare di piccole scariche elettriche il volto del coraggioso indossatore, per ringiovanire la pelle.
Sogni di gloria e successi mancati
Negli Anni Settanta sembrava che il videoregistratore potesse essere sostituito dal più veloce Sony Betamax, strumento che offriva immagini migliori. Un diverso formato per la registrazione di filmati che voleva rivoluzionare il settore, ma che fu surclassato dal VHS. Anche se la chiusura ufficiale della produzione è avvenuta solo nel 2002.
Alcune invenzioni rientrano invece nella categoria che si può definire delle “occasioni perdute”. Come la prima macchina fotografica digitale di Kodak. Che non si può considerare un vero e proprio fallimento, come racconta West, ma il simbolo dell’incapacità del colosso della fotografia vecchio stile di adattarsi al nuovo.
Ci sono, inoltre, esempi di idee non proprio azzeccate. Un caso per tutti la penna “solo per donne” lanciata da BIC nel 2012. Per nulla apprezzata non tanto perché più cara di altre penne della casa, quanto perché giustamente vista come discriminazione di genere.