Dal 13 maggio al 26 novembre 2017, in occasione della LVII Biennale d’Arte, Palazzo Bembo di Venezia ospita la personale di Sam Havadtoy, 18 – 17.
Un’esposizione che è parte del progetto PERSONAL STRUCTURES – Crossing Borders, organizzato da European Cultural Centre, che presenta sette opere inedite di uno degli artisti più interessanti e originali della scena newyorkese tra gli anni Settanta e Ottanta.
Quattro porte e tre busti di Stalin per la nuova personale di Sam Havadtoy a Venezia
Nella storica residenza sul Canal Grande, a pochi passi dal ponte di Rialto, Havadtoy espone quattro porte decorate, sulle quali compaiono, per la prima volta delle scritte (Only want your body; Only want your money; Never explain; Never complain).
Lavori che si caratterizzano per la forte evocazione sociale e politica. In particolare, Sam Havadtoy si concentra su come il concetto di democrazia liberale sia aggressivamente sfidata in ogni parte del pianeta. Non è un caso che il fulcro ideale della rassegna siano tre busti di Iosif Stalin che, in sequenza, si trasformeranno nell’immagine del personaggio collodiano di Pinocchio.
Quello della porta, che riveste un forte significato simbolico legato all’idea di passaggio e di collegamento tra passato e futuro, è un tema particolarmente presente nella cifra espressiva dell’artista ungherese naturalizzato americano. Un oggetto che richiama fatti della sua vicenda biografica, quando all’età di nove anni, fuggito insieme alla madre e al fratello minore dalla casa paterna, dormiva in una piccola stanza dove il letto era composto da una porta, colorata di verde scuro, appoggiata su dei mattoni.
La tradizione del merletto est europeo nelle opere di Sam Havadtoy
Una caratteristica esemplare del lavoro di Sam Havadtoy è l’utilizzo del merletto, materiale insolito per l’arte contemporanea, ma il cui impiego trova riscontro nella memoria dei popoli dell’est Europa dove proprio il merletto intrecciava associazioni complesse con classe, religione, storia e moda e che in laguna ha uno dei centri di produzione più rinomati in Italia.
Nella sua pratica artistica Havadtoy incolla frammenti di pizzo sulle sue opere; quindi, strato dopo strato li ricopre di colore, in modo che il gioco di vuoto e pieno che si crea, diventi l’elemento strutturale dell’immagine che ne risulta.