Lo Studio Museo Francesco Messina, ex Chiesa di San Sisto a Milano, ospiterà dal dal 7 luglio al 1 ottobre la mostra “80mq di silenzio. Domenico Fazzari”.
Un’esposizione che propone una riflessione sul senso dei luoghi e del tempo incentrata sul tema delle rovine di due chiese nel nord e nel sud Italia, una a Milano e una in Aspromonte.
Le chiese di San Sisto e San Salvatore ad Africo
L’ex Chiesa di San Sisto, la cui abside è andata distrutta nei bombardamenti della seconda guerra mondiale, ospita un dipinto scenografico di 80 metri quadri di Domenico Fazzari che ritrae l’abside della Chiesa di San Salvatore ad Africo, in Aspromonte, la sola architettura significativasopravvissuta dopo l’alluvione del 1951, e da allora abbandonata.
L’enorme scenografia innesca un dialogo tra i due luoghi, strutturalmente simili e accomunati da una storia di distruzione, e invita alla ricerca della loro identità passata e della loro memoria, facendoli rivivere l’uno nell’altro.
Rappresentare Africo su una tela di 80mq e dislocarla in una chiesa milanese significa riproporre all’attenzione del visitatore il miracolo della pittura. I grandi freschisti hanno sempre creato grandi illusioni, squarciando i soffitti sull’immensità del cielo o aprendo le pareti su paesaggi e orizzonti lontani.
Il silenzio, citato nel titolo dell’esposizione, rappresenta la condizione dello spettatore di fronte alle rovine e ai luoghi abbandonati, siano essi la conseguenza di un’azione della natura o della violenza umana.
Le rovine che rivivono nell’opera di Domenico Fazzari
In questo suo dipinto il paesaggista Domenico Fazzari dà voce alle rovine di Africo, e consente così alla chiesa abbandonata di essere nuovamente vista e vissuta, e a San Sisto di recuperare temporaneamente l’abside perduta.
Lo spazio architettonico rappresentato nell’opera, di forte impatto emotivo, evoca le fratture profonde che spesso segnano l’esistenza umana: la presenza di una mucca spaesata tra le rovine dell’abside allude ai giorni in cui la chiesa di Africo è stata riparo per gli abitanti e gli animali del paese distrutto, così come San Sisto è stata rifugio per i senzatetto.
Nella tela di Fazzari allo Studio Museo Francesco Messina, Africo e la sua chiesa, da lui conosciuti in una delle sue escursioni in Calabria, appaiono collocati in una dimensione in cui il tempo sembra essersi fermato. Il senso di “80mq di silenzio” è forse anche quello di un implicito auspicio di rinascita.