Dal 23 marzo al 3 dicembre la Galleria d’Arte Moderna di Milano dedica un nuovo appuntamento espositivo alla scultura con la mostra 100 anni. Scultura a Milano 1815 – 1915. Per documentare con 92 opere la storia della scultura milanese nell’arco di 100 anni, dal tardo neoclassicismo all’inizio del Novecento.
La Gam: il luogo della Scultura a Milano
La mostra rappresenta per la Galleria d’Arte Moderna il traguardo di un progetto di tutela e valorizzazione del suo patrimonio scultoreo che costituisce il nucleo più significativo delle raccolte del museo.
Un museo che nacque con un lascito di dimensioni e pregio straordinario, la donazione Marchesi Fogliani del 1862, costituito da centinaia di sculture provenienti dallo studio di Pompeo Marchesi, uno dei protagonisti della scena artistica ottocentesca. Quanto si aggiunse nei decenni successivi, sempre grazie alla munificenza dei collezionisti privati che contribuirono in modo essenziale alla formazione del museo, consentì alla Galleria di diventare uno straordinario atlante della scultura lombarda del XIX secolo.
Conclusa la revisione dei percorsi e delle collezioni permanenti, che ha evidenziato i movimenti più significativi, dal tardo Neoclassicismo fino agli esordi del Simbolismo, si attinge ora ai depositi per proseguire un nuovo progetto, nato nel settembre 2016 con l’apertura al pubblico delle sale sotterranee.ù
La scultura della Scuola di Milano
La selezione di 92 sculture, di cui 64 mai presentate al pubblico e restaurate per questa occasione, consente di illustrare, in un percorso legato anche alle sale del museo, le vicende, i generi e i soggetti che connotarono la scultura lombarda tra Otto e Novecento.
Il cuore della mostra è costituito dalla sezione centrale dedicata ai soggetti che guadagnarono la fortuna della scultura lombarda alle esposizioni nazionali e internazionali, attestando la cosiddetta Scuola di Milano a livello non solo europeo. Attraverso il recupero di sculture fino ad oggi inedite e lo studio di artisti senz’altro “minori”, la mostra cerca di contribuire alla conoscenza di questa scuola il cui magistero, costituito da una perizia esecutiva innegabile, attestò alla metà del secolo Milano quale nuova capitale della scultura.