Presso Cinema Spazio Oberdan Milano, fino al 12 settembre 2017 Fondazione Cineteca Italiana presenta TITOLI IMPOSSIBILI, quarta delle sette mostre progettate da Fondazione Cineteca Italiana per il 2017, una delle tante iniziative per festeggiare insieme al pubblico i suoi primi 70 anni di vita.
Titoli Impossibili: manifesti cinematografici specchio del loro tempo
Protagonisti di questa esposizione sono i manifesti cinematografici, formidabili veicoli di promozione e anche specchio in cui si riflettono i costumi, la moda, i gusti di un’epoca.
Tra le migliaia di posters che la Cineteca conserva, gli esemplari qui esposti, tutti provenienti dalla Danimarca, illustrano quel cinema di genere che ha caratterizzato tante opere, italiane e straniere, prodotte fra gli anni Cinquanta e Sessanta del ‘900.
I 29 manifesti in mostra fanno parte di un lotto omogeneo, frutto di una donazione, che ne comprende oltre 200, e hanno caratteristiche comuni: uniformità storico-geografica, dimensioni classiche, forte impatto visivo.
I cartellonisti non lesinano nell’uso di colori sgargianti e caratteri tipografici marcati; lo stile incisivo, spesso affine al fumetto, è funzionale allo scopo promozionale e riflette a volte una interpretazione molto personale delle vicende del film.
Può capitare che il nome del regista sia scritto in piccolo, o addirittura assente, e si preferisca lasciar parlare le immagini, come in Susanna – Bringing up Baby (1938) di Howard Hawks, con in primo piano Katharine Hepburn e Cary Grant insieme al terzo protagonista, Baby, un cucciolo di leopardo che strizza l’occhio. A volte opera di anonimi disegnatori, altre volte firmati, nei manifesti più riusciti contenuto e grafica si sposano richiamando in modo sintetico e simbolico il soggetto del film.