La Minigallery di Assisi ospita fino al 1 ottobre la mostra Oh Sheet! di Alessandro Calizza. Una raccolta di vecchie incisioni su cui l’artista interviene con acquerello e acrilico dando vita a scenari sull’orlo dell’apocalisse.
Per l’occasione sono esposte dieci stampe originali ottocentesche provenienti principalmente da un portfolio di John Coney raffiguranti edifici in disfacimento, rovine, cui si aggiunge un piccolo nucleo di poster, scansioni ritoccate a mano e tirate a tre.
La Normalità senza fine di Alessandro Calizza
Acqua, tentacoli viola, radici e arbusti, piante carnivore, nubi e cieli acidi, graffiti multicolori invadono, saccheggiano, conquistano e annichiliscono memorie della nostra identità culturale.
Grazie alla matrice romantica, con la sua seduzione per l’antico e il pittoresco, alle tinte invitanti e seducenti, che mutua dalla pubblicità e dalla comunicazione, e ai codici fantastici della fiaba, Alessandro Calizza racconta non solo un sistema al collasso, qualcosa che non è riuscito a sopravvivere, la dichiarazione di un fallimento ma lo fa mascherandone le conseguenze proprio sotto la patina ammiccante: una sorta di normalità della fine.
La produzione su carta, che si differenzia per una maggiore libertà dalle opere di grandi dimensioni, è costante da circa cinque anni: parallela a cicli distanti nel tempo e per ricerca fra loro, ne attraversa tutte le fasi sviluppandone in embrione i procedimenti e facendone convivere spunti e passaggi.
Alcune delle incisioni presenti in mostra sono state già esposte, singolarmente o in piccoli gruppi, ma l’esposizione presso la Minigallery è la prima rivolta esclusivamente a fornire una visione coerente di quello che l’artista ha definito “l’inizio di una storia che non è andata nella direzione giusta; una fotografia dal futuro”.