Si chiama anche Neoplasia e colpisce moltissimi Millenials. Non è altro che il cancro al colon retto, le cui diagnosi sono pericolosamente aumentate di numero negli ultimi anni, anche in Italia. Il rischio di contrarre la malattia sarebbe, secondo recenti ricerche, quattro volte maggiore per i nati tra il 1980 e il 2000 rispetto ai nati negli anni Cinquanta.
Per i nati in quegli anni, infatti, lo stile di vita e l’alimentazione hanno visto i profondi cambiamenti sociali e abitudinari, e anche la dieta si è fatta molto più ricca di grassi, carne rossa, e zuccheri elaborati.
Il legame tra la neoplasia e i cereali integrali
Che ridurre il consumo di insaccati, zuccheri e bevande gasate e alcol, aumentando il consumo di pasta e riso integrali, faccia bene alla salute è risaputo da tempo. Come pure il fatto che queste abitudini siano alla base della lotta al cancro al colon. Oggi però, secondo quanto emerso dal rapporto dell’American Institute for Cancer Research (AICR) e del World Cancer Research Fund (WCRF), redatto da Edward Giovannucci, della Harvard TH Chan School of Public Health di Boston, consumare quotidianamente i cereali integrali ridurrebbe il rischio di contrarre neoplasie considerevolmente.
Lo studio è stato condotto su ben 29 milioni di persone. Ne è emerso che basterebbero 90 grammi di cereali integrali ogni giorno per far diminuire il rischio di cancro al colon del 17%. Questa è un’ulteriore conferma di qualcosa che i medici provano a comunicare alle popolazioni da sempre: la maggior parte dei tumori può essere prevenuta con uno stile di vita sano.
Oltre all’alimentazione, l’attività fisica e in generale evitare la sedentarietà completano il quadro preventivo. Evitare il fumo e le lunghe esposizioni al sole porterebbero la diminuzione del rischio tumori al 30%.
Leggi anche: Bulgur. Proprietà e cinque ricette con il grano spezzato