I più bacchettoni la avanzano spesso come scusa: i tatuaggi non saranno pericolosi? Non faranno male alla pelle? O all’organismo? E forse, secondo un recente studio, non avevano tutti i torti. Finora prima di farsi un tatuaggio si raccomandava di prestare molta attenzione all’igiene, agli aghi che vengono utilizzati e alla sterilizzazione dell’attrezzatura. Invece ora le luci sono puntate sugli inchiostri.
A dirla tutta, i tatuatori più bravi sottolineano già da anni la differenza: chi utilizza pigmenti naturali ci tiene a precisarlo. Forse, lavorando sulla materia, avevano già intuito qualcosa prima ancora che la scienza lo confermasse? Fatto sta che in Italia oltre il 15% della popolazione è tatuata, e che oggi si scopre che l’inchiostro dei tatuaggi potrebbe essere tossico per sangue e linfonodi, tanto da provocare linfomi.
L’inchiostro dei tatuaggi è tossico?
Il dottor Hiram Castillo e colleghi dell’European Synchrotron Radiation Facility (ESRF) di Grenoble (Francia), in collaborazione con l’Istituto Federale tedesco per la valutazione dei rischi, ha condotto uno studio i cui risultati sono stati pubblicati su Scientific Reports. Secondo le loro scoperte, l’inchiostro contenuto nei tatuaggi “cammina” nel corpo tramite nanoparticelle che raggiungono il sangue e i linfomi.
“Nessuno controlla la composizione chimica dei colori quando va a farsi un tatuaggio, bisognerebbe farlo e adesso ne dimostriamo il motivo”, ha dichiarato Castillo. Molti inchiostri, la maggior parte, contengono pigmenti naturali, ma anche sostanze chimiche come nichel, cromo, manganese, cobalto e soprattutto biossido di titanio che viene usato per il bianco. Quest’ultimo sarebbe particolarmente nocivo.
Sono stati prelevati dei campioni di sangue e linfonodi da persone con tatuaggi e sono stati osservati grazie alla luce di sincrotrone. Sottopelle si accumulano le particelle più grandi, dal diametro di un millesimo di millimetro, mentre nei linfonodi si depositano le più piccole, del diametro di un milionesimo di millimetro.
Gli effetti di questi depositi non sono ancora chiari, ma i linfonodi diventano del medesimo colore del tatuaggio, come se l’organismo cercasse di “pulire” quella parte di pelle. Ulteriori studi dimostreranno la tossicità o meno di questi inchiostri e se l’infiammazione dei linfonodi interessati è da considerarsi direttamente collegata.
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