Dal 12 ottobre al 30 novembre la chiesa di Sant’Angelo a Milano ospita la mostra Corpo Vivo. Un dialogo tra un maestro storico come William Congdon, esponente della Scuola di New York e coraggioso esploratore al di fuori delle leggi del sistema artistico, e Raul Gabriel, artista italoargentino che dalla sua posizione di outsider mette in crisi con le sue incursioni le strutture consolidate della contemporaneità.
Sei opere di William Congdon, tra cui Pentecoste 4 del 1962, una delle immagini più alte della sua fase post-conversione, e altrettanti lavori di Raul Gabriel, alcuni dei quali inediti, della serie dei Black painting, creati dall’artista controllando la colata di vernice nera su una tela nera.
Corpo Vivo: opere in equilibrio dialettico tra figurazione e non-figurazione, segno e materia
In una delle cappelle sono messi a diretto confronto il Crocefisso 101 del 1974 di Congdon e il Tau #12 di Gabriel, appositamente realizzato per l’occasione. Dipinti che cercano esplicitamente un valore cosmico, abbandonando la distinzione tra corpo e spirito.
Si tratta di una pittura che si realizza in un’operatività magmatica, in equilibrio dialettico tra figurazione e non-figurazione, segno e materia, con la finalità di esprimere una presenza che, negandosi, paradossalmente si rivela. Sono artisti controcorrente, accomunati da una pittura potente, libera e vera, affascinata dalla densità fisica e spirituale della luce e del buio, capace di evocare e insieme di distruggere continuamente le forme.