Sarà l’Adorazione dei pastori del Perugino, una tavola di grandi dimensioni proveniente dalla Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia, l’ospite d’onore del Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano dal 20 ottobre al 28 gennaio.
A Milano il capolavoro della maturità del Perugino
L’opera è il capolavoro indiscusso della maturità di Pietro Vannucci, detto il Perugino e fa parte di un polittico eseguito per la chiesa di sant’Agostino a Perugia, su commissione dei frati agostiniani nel 1502, la cui complessa esecuzione richiese più di vent’anni. Si tratta infatti di una grandiosa pala d’altare a più scomparti e su più registri, che in origine doveva essere alta più di otto metri e formata da oltre trenta tavole.
Già nel 1654 l’imponente struttura, poco consona alle nuove disposizioni liturgiche della controriforma, venne smontata e divisa in due parti. Da quel momento cominciò la dispersione delle tavole che oggi si trovano nei musei di Francia, Inghilterra, Stati Uniti e la stessa Perugia.
Da allora numerosi sono stati i tentativi di ricomposizione dell’assetto originale del grande polittico. Il progetto di allestimento della mostra , curato dall’arch. Alessandro Colombo dello Studio Cerri & Associati, cercherà proprio di suggerire al visitatore lo spazio architettonico a cui era destinata l’opera e di rievocare il grandioso polittico di cui era parte.
L’inizio di un nuovo modo di dipingere, che influenzerà Raffaello e la Maniera Moderna
L’opera si senserie negli anni in cui, dopo l’ingresso del giovane Raffaello nella sua bottega fiorentina, Perugino riprende schemi quattrocenteschi già usati in passato ma spesso, anche per influsso del dotato allievo, infonde in essi nuova inventiva e grande raffinatezza, senza mai rinunciare a una lirica semplice, pura e commossa.
La purezza formale, il disegno chiaro ed elegante, la composizione equilibrata e la dolcezza delle sue figure sono elementi presenti nelle sue opere sino alla maturità, come si riscontra anche nell’Adorazione dei pastori, nella quale Perugino riprende lo schema già provato nell’affresco del Collegio del Cambio di Perugia.
A sinistra della tavola, si scorge l’annuncio degli angeli ai pastori, che compaiono anche al centro, in adorazione, mentre a destra ci sono il bue e l’asinello. Al centro, tra due angeli, compare la colomba dello Spirito Santo e, in primo piano, Maria e Giuseppe adorano il Bambino, appoggiato a terra e protetto solo da un lembo del manto della Vergine. Al posto del loggiato classicheggiante compare invece una semplice capanna. Lo sfondo paesaggistico è reso all’essenziale e le figure, sulle quali si concentra tutta l’attenzione dell’artista, poggiano su un pavimento prospettico.
Lo stile di Perugino, che nell’Adorazione dei pastori raggiunge forse il suo picco massimo, segna l’inizio di un nuovo modo di dipingere che, proprio a partire da Raffaello, il più importante tra i suoi allievi, segnerà la nascita della maniera moderna.