Le Gallerie d’Italia ospitano nella sede napoletana di Palazzo Zevallos Stigliano, dal 6 dicembre all’8 aprile 2018 la mostra “Da De Nittis a Gemito. I napoletani a Parigi negli anni dell’Impressionismo”, a curata da Luisa Martorelli e Fernando Mazzocca.
I pittori e gli scultori napoletani presenti a Parigi nella seconda metà dell’Ottocento, fisicamente o attraverso le opere inviate ai Salon e alle Esposizioni Universali, sono stati più numerosi di quelli provenienti da qualsiasi altra parte d’Italia.
La mostra ripercorre lo sviluppo della pittura napoletana alla luce di questo fenomeno che ha interessato i generi più amati di quel tempo, il paesaggio, le marine, la veduta urbana e soprattutto la cosiddetta “pittura della vita moderna”, di cui gli Impressionisti e Giuseppe De Nittis sono stati i maggiori interpreti.
Da De Nittis a Gemito. I napoletani a Parigi negli anni dell’Impressionismo
Con una trentina di opere, di cui una mai esposta prima, De Nittis è la figura emblematica della mostra. Pugliese ma napoletano di vocazione e cultura, nel suo celebre salotto parigino, dove erano ospiti abituali tra gli altri Edgar Degas, Edmond de Goncourt, Charles François Daubigny insieme a vari protagonisti della mondanità, ha accolto gli artisti napoletani che giungevano in città.
Tra questi Antonio Mancini che proprio dall’assidua frequentazione di quel salotto riuscì a trarre ispirazione per una pittura del tutto originale. Una intera sezione della mostra è dedicata allo scultore Vincenzo Gemito di cui vengono esposti numerosi ritratti e, grazie a un prestito eccezionale dal Museo Nazionale del Bargello, il grande “Pescatore”, presentato all’Esposizione Universale del 1878.
Giuseppe Palizzi, Domenico Morelli, Gioacchino Toma, Francesco Netti, Francesco Paolo Michetti, Federico Rossano, Edoardo Tofano, Giacomo Di Chirico, Alceste Campriani sono gli altri protagonisti di questa mostra e raccontano con le loro opere come tra le pendici del Vesuvio e le rive della Senna nacque la “pittura della vita moderna”.