Non dovranno attendere molto tutti gli appassionati di horror e mistero.
A breve uscirà anche in Italia l’ultima antologia di racconti curata da Stephen King e Bev Vincent. Il titolo della raccolta è Flight & Fright, vale a dire storie di paura ambientate in alta quota.
Che King non sia un amante delle altezze lo si sapeva da tempo e come è accaduto per molte sue storie, vedi topi e ragni, la paura viene esorcizzata dalla scrittura. Questa antologia oltre a contenere un inedito racconto di Stephen King vede selezionati altri diciassette racconti di altrettanti maestri dell’horror e della suspense tra cui Arthur Conan Doyle, Richard Matheson e Ambrose Bierce.
Per chi non avesse avuto ancora l’opportunità di leggere le raccolte precedenti ricordiamo che la prima antologia di racconti di King risale addirittura al 1978 quando fu pubblicato A volte ritornano. Qui figuravano perle come il racconto che dà il titolo all’antologia: la tragica storia di un professore di inglese che dovrà affrontare degli allievi da incubo, partoriti da quei terrori e quelle paure che ci accompagnano fin dall’infanzia. Oppure quella perla che di certo ameranno i fan del King vampiresco: Il bicchiere della staffa. Nel racconto infatti ritorniamo alle atmosfere cupe e opprimenti di Jerusalem’s Lot quando in una notte di bufera tre uomini sono costretti a ritornare nella cittadina abbandonata popolate da presenze affamate di sangue umano.
Quattro anni dopo A volte ritornano King pubblicherà la sua seconda antologia decretando il suo successo come autore non esclusivamente di genere, ma come un narratore di razza; e del resto come poteva essere altrimenti per il creatore di It? Dei quattro racconti presenti in Stagioni Diverse ben tre troveranno negli anni successivi adattamenti cinematografici capaci di emozionare il grande pubblico. Da Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank sarà tratto Le ali della libertà, mentre da L’estate della corruzione e L’Autunno dell’innocenza rispettivamente L’allievo e Stand by me.
La produzione breve di King proseguirà negli anni con altre nove raccolte per un totale di undici antologie. Ognuna identificativa di un periodo particolare della vita dell’autore come ci ricorda la sua sesta raccolta Cuori in Atlantide pubblicata nel 2000. Tra le cinque storie presenti Uomini bassi in soprabito giallo ha forti connessioni con l’epopea de La Torre nera a cui King proprio in quegli anni stava lavorando.
Notte buia, niente stelle è la penultima raccolta, pubblicata nel 2015 e che risponde al bisogno di King di dipingere personaggi alle prese con decisioni estreme, a dover puntare sulla scelta giusta per poter sopravvivere. Le scelte condizioneranno in maniera irrimediabile le loro mosse future come del resto molto spesso è accaduto allo stesso Stephen King.
Da questi presupposti sono nate storie come La giusta estensione dove il protagonista Streeter e l’antagonista Elvid (occhio all’anagramma!) stabiliscono un patto che sembra una sfida a blackjack. Streeter farà la sua puntata e dovrà seguire delle regole ben precise e un’accurata strategia per ottenere il massimo dalla sua puntata. Perché proprio come nel blackjack è solo seguendo la strategia standard che si possono ottimizzare le nostre scelte per ottenere il miglior risultato.
C’è poi la scelta che dovrà affrontare Darcy Anderson nel racconto Un bel matrimonio quando in garage troverà una scatola appartenente al marito con all’interno più segreti di quanti lei stessa vorrà ammettere e la decisione che prenderà sarà la più importante per la sua vita e quella dei suoi figli. Mentre chiusi in una stanza d’albergo insieme all’ex agricoltore Wilfred ripercorriamo gli eventi accaduti otto anni prima quando nel 1922 prese una decisione irreparabile che avrebbe condizionato la sua intera esistenza. Dal racconto 1922 è stato anche tratto un recente adattamento cinematografico ricco di suspense e tensione con una buona analisi psicologica dei personaggi.