La Galleria Patricia Armocida ospita, dal 8 maggio al 20 luglio, A Thousand of Whispers, prima mostra personale italiana dell’artista coreana Yulim Song, a cura di Tiziana Castelluzzo. Quarantasei opere di piccolo e medio formato appartenenti a diverse serie prodotte tra il 2010 e il 2017 e due installazioni site-specific.
A Thousand of Whispers, Yulim Song: oggetti quotidiani trasformati in minuscoli gioielli, piccole strutture scultoree che rimandano al concetto di nido, di rifugio
Il lavoro di Yulim è delicato, aereo, quasi sussurrato, fatto di leggeri ricami, dipinti su seta, oggetti quotidiani trasformati in minuscoli gioielli, piccole strutture scultoree che rimandano al concetto di nido, di rifugio. Come un diario di sentimenti, una confessione di segreti mai svelati, le sue opere intime e femminili riconducono alla sfera dell’affettività e dei legami famigliari.
Le sue opere hanno origine dalla lunga ricerca di parole e di scritti collezionati nel tempo, dalle emozioni provenienti da esperienze vissute e dai ricordi ritrovati di di Yulim Song. Solo dopo inizia il suo processo creativo attraverso cui tutti gli elementi raccolti si trasformano, rivelandosi sotto forma di immagine o di oggetto. Ogni singolo lavoro ha la sua storia individuale ma rimane intrinsecamente legato agli altri come un frammento di un unico racconto.
La tecnica del ricamo che ricorre in tutte le sue opere ed installazioni ha un significato importante per l’artista perché legato ad un gesto di armonia che richiede tempo, delicatezza ed un’abilità che fonda le sue radici nella storia famigliare e nella trasmissione di questa eredità di generazione in generazione. La meticolosa maestria di Yulim obbliga l’osservatore ad una pausa, ad un momento di osservazione che diventa contemplazione e stimolo ad una riflessione sulla propria storia personale.