Dal 5 dicembre al 31 gennaio CIRCOLOQUADRO ospita Mota, mostra personale di Michael Rotondi, a cura di Arianna Beretta.
Michael Rotondi che ha passato l’infanzia e l’adolescenza a Livorno, dove torna spesso e a cui è legatissimo, con questa mostra ricorda la terribile alluvione avvenuta lo scorso anno nella città toscana e vissuta in prima persona. Nella notte tra il 9 e il 10 settembre del 2017 una fitta pioggia provoca l’esondazione del fiume Rio Maggiore, tombato in precedenza. Il fango è ovunque, per questo Rotondi ha voluto titolare la sua personale Mota, che in livornese vuol dire “fango”.
Michael Rotondi, Mota: memoria personale che diventa memoria collettiva
In mostra grandi carte trattate a olio, smalto e acrilico, oltre a lavori che Rotondi realizza, tradizionalmente, su carta paglia, la “carta gialla” utilizzata a Livorno per uso quotidiano in casa e al mercato. Per la prima volta l’artista si misura con la realizzazione di un video, formato da immagini amatoriali e da una animazione, dove il rumore della pioggia è l’elemento costante.
Un murale site specific di 3×5 m verrà realizzato dall’artista nei giorni precedenti l’inaugurazione: data la natura effimera dell’opera, della stessa verranno realizzate 50 stampe su carta paglia, numerate e firmate, che rimarranno le uniche testimonianze artistiche del lavoro. Per chi fosse interessato, è già possibile prenotare le stampe.
I lavori presenti in mostra contengono gli elementi portanti della ricerca artistica di Rotondi: la memoria personale diventa memoria collettiva e lo spettatore diventa parte dell’installazione. “Preferisco definirla installazione e non mostra” dice lo stesso Rotondi “Tutti gli elementi presenti sono uniti in un unico percorso in cui lo spettatore diventa lui stesso protagonista, immedesimandosi totalmente”. L’arte di Rotondi ricerca il senso comune del vivere: il vissuto di una persona diventa quello di tutti, in un vortice di forte emotività.