Dal 27 settembre al 11 novembre 2019, lo Spazio PAePA di Milano, diretto da Giuliano e Nunzia Papalini, ospita Souvenir la mostra personale della scultrice Luisa Elia. Un progetto espositivo curato da Arianna Baldoni che ripercorre l’ormai quarantennale lavoro di ricerca dell’artista.
Luisa Elia, Souvenir. Il vuoto e lo spazio, un mondo in cui idee e cultura interagiscono indissolubilmente
La mostra offre una visione affascinante del universo poetico di Luisa Elia, creato da costruzioni nel vuoto, in sabbia e pomice o terra di campagna, appartenenti ai suoi cicli Souvenir senza grazie e In fieri. Il processo che porta alla creazione di queste astrazioni geometriche ed enigmatiche, secondo la definizione della stessa artista, è l’elemento fondativo di tutta la sua poetica. Le altre sculture, che fanno parte della mostra, in gomma e pigmenti, hanno origine da un procedimento che Luisa Elia definisce alchemico. In Passi di/versi, 7 Gomme aggregate, e nel trittico in bronzo, due sue liriche composte a fine anni Ottanta si integrano con le opere.
La ricerca della scultrice, che analizza prevalentemente il vuoto e lo spazio, traendo sempre spunto da un mondo in cui idee e cultura interagiscono indissolubilmente, si è avvalsa della collaborazione di Musei, come la Gallery Tom di Tokyo, e di critici, poeti e artisti, tra i quali: Achille Bonito Oliva, Pierre Restany, Dario Bellezza, Luciano Fabro.
Arianna Baldoni, curatrice dell’esposizione, nella sua intervista all’artista pubblicata sul catalogo che accompagna la mostra, relaziona alcune sue opere come la serie di Gomme 2009 alle ricerche degli anni Sessanta e Settanta di figure come Eva Hesse, Lynda Benglis, Louise Bourgeois, Lee Bontecou, nelle quali sono predominati temi come l’intimità, il dolore, la sessualità, toccando anche argomentazioni socio-politiche tra cui la condizione femminile.