Il mondo dei tattoo spesso trae ispirazione dall’arte, dai fumetti, dalla cultura pop, dalle civiltà tribali, dai libri e a volte anche dal cinema. Ci sono infatti alcune tipologia di tatuaggi che si sono diffuse grazie a un particolare film o serie tv. I tatuaggi siberiani, ad esempio, sono entrati a far parte dell’immaginario collettivo grazie al film Educazione Siberiana.
Tatuaggi criminali siberiani
Il film in questione, diretto nel 2013 da Gabriele Salvatores, racconta la storia di una comunità di giovani che vivono in un piccolo villaggio della Transnistria (stato non riconosciuto della Moldavia orientale), e che si definiscono un gruppo di ‘onesti criminali’. Per sopravvivere contro il regime sovietico erano, infatti, costretti ad attività illecite di cui portavano i segni sui loro corpi.
“La storia di un uomo è scritta sul suo corpo”. Questa è una delle citazioni più famose del film. Per i protagonisti di Educazione Siberiana quei tatuaggi, indelebili e così tragicamente intricati, non erano portati con vergogna come ‘la lettera scarlatta’ ma bensì con orgoglio. Ad ogni tatuaggio corrispondeva un crimine commesso e in quella comunità i criminali più tatuati erano temuti e guardati con rispetto e ammirazione.
I tatuaggi siberiani risultavano piuttosto complessi nel loro design. Questo perché ogni simbolo, considerato come un trofeo da sfoggiare, era intrecciato ad un altro. Osservandoli da vicino si poteva quasi leggere una storia, capire le origini della persona, riconoscere tutte le sue azioni e identificare il suo valore all’interno della società. Nessuno sceglieva un tatuaggio ma era il tatuaggio a scegliere il suo portatore.
Tatuaggi siberiani significato e storia
Il mondo degli Urka – questo il nome della comunità criminale del film – non si ferma solo alla sala cinematografica. Il film di Salvatores è infatti tratto dall’omonimo romanzo di Nicolai Lilin, giovane scrittore russo, che ha vissuto sulla sua pelle gli strazi di quella vita criminale.
“Questo serpente al braccio è il demonio che devo domare ogni giorno. Me l’ha tatuato a forza il mio maestro quando avevo 14 anni. Avevo accoltellato un ragazzo alle spalle. Lui è rimasto paralizzato tutta la vita, a me è restato il demone tatuato con la bacchetta, quasi in rilievo, per farmi più male. Una macchia che mi ricorda il più grosso errore della mia vita”. [Fonte Repubblica.it]
Queste sono le parole agghiaccianti dello stesso Nicolai, in un’intervista rilasciata a Repubblica. Nel suo piccolo mondo crudele, Lilin era costretto a rispettare quelle assurde leggi solo per sopravvivere. Ma i segni delle sue scelte sbagliate sono ancora visibili sul suo corpo.
Prima del libro di Nicolai Lilin e del film Educazione Siberiana, i tatuaggi siberiani erano completamente sconosciuti agli amanti e non dei tattoo. Nel mondo occidentale un tatuaggio è una scelta estetica personale e a volte spirituale. Nella società degi Urka non si andava dal tatuatore a chiedere un tatuaggio carino da sfoggiare, gli si raccontava una storia ed era poi il ‘maestro’ a decidere sia il disegno che la zona del corpo da tatuare.
I tatuatori erano chiamati maestri poiché possedevano la saggezza e la conoscenza e sapevano maneggiare la bacchetta in maniera impeccabile. Per tatuare, infatti, non si utilizzavano strumenti moderni e all’avanguardia ma una bacchetta di aghi intrisi di inchiostro che penetravano poi nella pelle. Un metodo un po’ rudimentale e doloroso ma efficace allo scopo.
Tatuaggi siberiani simboli
I tatuaggi siberiani, grazie a Nicolai Lilin, hanno fatto breccia nel cuore di molti. Sono in tantissimi che da anni ormai tentano di decifrare codici e regole di questa antica e controversa arte, senza mai riuscirci del tutto. Il tratto distintivo di questi tattoo è proprio la loro indecifrabilità; sono come degli oscuri misteri d’inchiostro che neanche i siberiani sono autorizzati a svelare.
Tuttavia sono stati identificati alcuni simboli e i loro significati, poi riassunti in questo schema:
- croce ortodossa con armi: appartenenza a una comunità criminale
- crocefisso: simbolo dei ladri
- scarafaggio: simbolo dei borseggiatori
- figure religiose: spesso la Madonna con in braccio Gesù bambino indica chi ha iniziato molto giovane la sua attività criminale
- figure religiose con armi: significano protezione
- ali: spesso associate ad una chiave, simboleggiano il potere e chi gestisce un traffico illecito
- alcol, droga e donna: simboli di assuefazione e distruzione
- farfalla: simbolo dell’abuso di droga
- ragno: simbolo della dipendenza dalla droga
- anelli: indica il potere o un omosessuale passivo
- manette: ogni manetta si conta come 5 anni di prigione
- cupole o chiese: ogni cupola o chiesa indica 5 anni di prigione o quante volte quella persona è stata in galera
- Lenin e Stalin: tatuati di solito sul petto, dovevano proteggere un criminale in carcere
- organi sessuali: sono legati alla politica, all’antisemitismo, all’omosessualità, a debiti o tradimenti
- occhi: sul busto indicano una persona sveglia e con gli occhi aperti, sulla schiena indicano una personsa usata come oggetto sessuale, un occhio solo rappresenta Dio
- gatto: animale in gabbia
- sole: alba o tramonto con un uccello indicano la libertà
- teschi: indicano gli assassini e i criminali violenti
- toro: simbolo dei protettori
- spalline militari: indicano anni di rispetto guadagnato
- serpente: indica un criminale che ha avuto a che fare con il comunismo oppure, se unito ad una donna in un atto sessuale, indica sottomissione o un omosessuale passivo.
Se siete incuriositi da tutto questo mondo così strano e avvolto in una nube di fumo e dai tatuaggi siberiani, vi consigliamo di leggere i libri di Nicolai (sono nove in tutto) e di vedere il film di Salavatores.