Dal 16 al 21 luglio Katia Pugach presenta, nella Black Room del MACRO Museo d’Arte Contemporanea di Roma, il progetto installativo Ab Ovo.
La ricostruzione dell’allunaggio nel 1970 della sonda automatica ‘Luna 16’ nel Mare della Fecondità, una regione allora ancora inesplorata del nostro satellite, e del ritrovamento di uno strano uovo rosso che gli scienziati non sono riusciti a spiegare.
L’allunaggio del 1970 e il ritrovamento dell’uovo rosso
Luna 16 era un apparato altamente avanzato, completamente automatico con un braccio meccanico ed un trapano elettrico capaci di raccogliere per la prima volta campioni della superficie lunare e riportarli sulla Terra. La sua missione era di esplorare la luna e lo spazio circostante per circa 26 ore prima che un segnale proveniente dalla Terra desse inizio alle procedure di rientro. La sonda era anche dotata di una telecamera che rimandava in tempo reale sulla Terra immagini di quello che stava accadendo sulla superficie lunare.
A quel tempo tutti avevano grandi speranze di riscontrare segni di vita al di fuori della Terra, o di trovare una nuova sostanza che avrebbe svelato il segreto del corpo celeste, ma tranne il ritrovamento di materiali sconosciuti fino a quel momento non si era ottenuto altro. Quel giorno invece, quando il braccio meccanico affondò nel suolo lunare creando un piccolo cratere, all’improvviso da quel buco venne fuori un uovo rosso.
Gli scienziati aerospaziali rimasero senza parole di fronte a quella strana apparizione e cominciò una infinita discussione su come definire quell’uovo. Era decisamente impossibile applicare i criteri scientifici tradizionali a quella scoperta: quello strano oggetto era qualcosa del tutto fuori dal normale e soprattutto creava un dilemma insolubile: quello era un oggetto spaziale o un corpo celeste? Tecnologia o Natura?
Tutto il settore aerospaziale rimase perplesso senza saper proporre alcuna soluzione credibile. Da loro ci si aspettava un verdetto decisivo ma nessuno era in grado di formularlo. Altri, come ad esempio gli aderenti al movimento ‘Cosmismo Russo’ trovarono invece del tutto naturale accettare l’apparizione dell’uovo come simbolo dell’ideale umano, della vittoria della vita sulla morte e della generale costante rinascita della vita nell’universo.
Ab Ovo, Katia Pugach ricostruisce l’allunaggio della missione Luna 16
La ricostruzione di Katia Pugach è un invito per lo spettatore a rivivere quel momento irripetibile per tuffarsi nello spazio profondo, esplorarlo e lasciare una traccia del proprio passaggio sulla superficie lunare. L’installazione prevede l’esposizione di 6 immagini fotografiche, cinque provenienti dalla spazio, riprese al momento del ritrovamento del misterioso uovo e durante il suo trasporto nel modulo lunare, e una dell’uovo sulla terra dove, fuggito alle analisi di laboratorio, è andato a ricongiungersi con l’ambiente naturale terrestre.
Le sale della Black Room, illuminate da una lampada stroboscopica che riprodurrà l’effetto di assenza di gravità dello spazio, sono ricoperte da migliaia di piccoli palloncini bianchi sul terreno che si muoveranno al passaggio dei visitatori alzandosi in volo come polvere lunare, mentre sul fondo in lontananza si vedrà il luminoso sorgere del pianeta terra. L’uovo rosso apare flottante in assenza di gravità esattamente come fu ritrovato nel lontano 1970. Un invito a rivivere quel momento irripetibile per tuffarsi nello spazio profondo, esplorarlo e lasciare una traccia del proprio passaggio sulla superficie lunare.