Poesie d’amore per lei: italiane, in inglese, brevi o famose

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Niente parla al cuore di una donna come una poesia. Eppure non tutti sono dotati della creatività necessaria per comporre versi d’amore. Ecco quindi che vengono in nostro soccorso i grandi maestri della prosa e della poesia come Pablo Neruda, Alda Merini, Eugenio Montale e molti altri ancora. Se siete alla ricerca di poesie d’amore da dedicare alla vostra amata o al vostro amato, qui di seguito troverete una piccola selezione di versi che faranno sciogliere il vostro cuore.

Poesie d’amore per lei

SONETTO 116 – WILLIAM SHAKESPEARE

“Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l’altro s’allontana. Oh no. Amore è un faro sempre fisso che sovrasta la tempesta e non vacilla mai. Amore non muta in poche ore o settimane, ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio; se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato”.

AMO IN TE – NAZIM HIKMET

“Amo in te
l’avventura della nave che va verso il polo
amo in te
l’audacia dei giocatori delle grandi scoperte
amo in te le cose lontane
amo in te l’impossibile
entro nei tuoi occhi come in un bosco
pieno di sole
e sudato affamato infuriato
ho la passione del cacciatore
per mordere nella tua carne.

amo in te l’impossibile
ma non la disperazione”.

IL PIÙ BELLO DEI MARI – NAZIM HIKMET

“Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello
che vorrei dirti di più bello
non te l’ho ancora detto”.

SEGUI L’AMORE- KHALIL GIBRAN

“L’amore non dà nulla fuorché sé stesso
e non coglie nulla se non da sé stesso.
L’amore non possiede,
né vorrebbe essere posseduto
poiché l’amore basta all’amore”.

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RABINDRANATH TAGORE

“Nel tuo sonno, al limite dei sogni,
aspetto guardando in silenzio il tuo viso,
come la stella del mattino che appare per prima
alla tua finestra.
Con i miei occhi berrò il primo sorriso
che, come un germoglio, sboccerà
sulle tue labbra semiaperte.
Il mio desiderio è solo questo.”

IL FUTURO – JULIO CORTAZAR

“E so molto bene che non ci sarai.
Non ci sarai nella strada,
non nel mormorio che sgorga di notte
dai pali che la illuminano,
neppure nel gesto di scegliere il menù,
o nel sorriso che alleggerisce il tutto completo delle sotterranee,
nei libri prestati e nell’arrivederci a domani”.

IO NON TI CONOSCEVO – PIETER VAN DER MEER

“Non ti pare meraviglioso?
Io non ti conoscevo,
tu ignoravi la mia esistenza.
Pensa; e se le strade della vita
sulle quali noi camminiamo
non si fossero mai incontrate?
Un’inezia, un ostacolo qualunque,
e noi saremmo rimasti lontani,
non ci saremmo conosciuti mai.
Sono talmente convinto
che era necessario che noi ci incontrassimo
che questo pensiero mi fa paura.
Dovevamo incontrarci,
perché Qualcuno ci guidava.”

Poesie d’amore italiane


E PERCIÒ NON TI CHIAMERÒ AL TELEFONO

“E perciò non ti chiamerò al telefono
né avrò bisogno delle tue vene che pulsano
il dolore prosciuga tutto
il dolore è un anello sponsale
ti sposa nella dolcezza
e nella verecondia feroce,
io oggi mi sono sposata al dolore,
mi sono divisa da te”
(da Le satire della Ripa, Alda Merini 1983)

ANIMA, SOLAMENTE LA PAROLA

“Anima, solamente la parola
tace e si affranca il sentimento
il segreto che turpe mi appassiona
sulla scoperta che non feci mai
del cadavere vecchio di una donna
che aveva mille mani, dissepolta
dalla calunnia, quell’andare stordito
sopra i barconi della vedovanza.
Ricordami il pensiero della vita
tu che ti sei calato nelle pietre
credendole il mio fango musicale”
(da Superba è la notte, Alda Merini)

LA BAMBINA

“Invecchiando mi diedi al vino ma non avevo colpa
di preferire il vino a un uomo
che mi tradiva con la cugina.
Lei era polposa e fresca
e forse gli avrebbe portato in dote un figlio,
il figlio che eroicamente io non avevo
così annegai la mia sete nell’acquavite
e morii presto sotto un’acacia immensa
mentre prendevo l’ultimo sole d’inverno”
(da Superba è la notte, Alda Merini)

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IO ERO UN UCCELLO

“Io ero un uccello
dal bianco ventre gentile,
qualcuno mi ha tagliato la gola
per riderci sopra,
non so.
Io ero un albatro grande
e volteggiavo sui mari.
Qualcuno ha fermato il mio viaggio,
senza nessuna carità di suono.
Ma anche distesa per terra
io canto ora per te
le mie canzoni d’amore”
(da La Terra Santa, 1984, Alda Merini)

HO SCESO DANDOTI IL BRACCIO

«Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino. Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio. Il mio dura tuttora, né più mi occorrono le coincidenze, le prenotazioni, le trappole, gli scorni di chi crede che la realtà sia quella che si vede. Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio non già perché con quattr’occhi forse si vede di più. Con te le ho scese perché sapevo che di noi due le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate, erano le tue».


FELICITA’ RAGGIUNTA
(dalla raccolta Ossi di seppia, 1925)

Felicità raggiunta, si cammina
per te sul fil di lama.
Agli occhi sei barlume che vacilla,
al piede, teso ghiaccio che s’incrina;
e dunque non ti tocchi chi più t’ama.

Se giungi sulle anime invase
di tristezza e le schiari, il tuo mattino
e’ dolce e turbatore come i nidi delle cimase.
Ma nulla paga il pianto del bambino
a cui fugge il pallone tra le case

Poesie d’amore in inglese 

“SONNET 29” BY WILLIAM SHAKESPEARE

When, in disgrace with fortune and men’s eyes,
I all alone beweep my outcast state,
And trouble deaf heaven with my bootless cries,
And look upon myself and curse my fate,
Wishing me like to one more rich in hope,
Featured like him, like him with friends possessed,
Desiring this man’s art and that man’s scope
With what I most enjoy contented least;
Yet in these thoughts myself almost despising,
Haply I think on thee, and then my state,
(Like to the lark at break of day arising
From sullen earth) sings hymns at heaven’s gate;
For thy sweet love remembered such wealth brings
That then I scorn to change my state with kings.

“ECHO” BY CAROL ANN DUFFY

I think I was searching for treasures or stones
in the clearest of pools
when your face…

when your face,
like the moon in a well
where I might wish…

might well wish
for the iced fire of your kiss;
only on water my lips, where your face…

where your face was reflected, lovely,
not really there when I turned
to look behind at the emptying air…

the emptying air.


“IT’S ALL I HAVE TO BRING TODAY” BY EMILY DICKINSON

It’s all I have to bring today—
This, and my heart beside—
This, and my heart, and all the fields—
And all the meadows wide—
Be sure you count—should I forget
Some one the sum could tell—
This, and my heart, and all the Bees
Which in the Clover dwell.

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“TO THE DESERT” BY BENJAMIN ALIRE SÁENZ

I came to you one rainless August night.
You taught me how to live without the rain.
You’re thirst and thirst is all I know.
You are sand, wind, sun, and burning sky,
The hottest blue. You blow a breeze and brand
Your breath into my mouth. You reach—then bend
Your force, to break, blow, burn, and make me new.
You wrap your name tight around my ribs
And keep me warm. I was born for you.
Above, below, by you, by you surrounded.
I wake to you at dawn. Never break your
Knot. Reach, rise, blow, Sálvame, mi dios,
Trágame, mi tierra. Salva, traga, Break me,
I am bread. I will be the water for your thirst.


“MAD GIRL’S LOVE SONG” BY SYLVIA PLATH

“I shut my eyes and all the world drops dead;
I lift my lids and all is born again.
(I think I made you up inside my head.)

The stars go waltzing out in blue and red,
And arbitrary blackness gallops in:
I shut my eyes and all the world drops dead.

I dreamed that you bewitched me into bed
And sung me moon-struck, kissed me quite insane.
(I think I made you up inside my head.)

God topples from the sky, hell’s fires fade:
Exit seraphim and Satan’s men:
I shut my eyes and all the world drops dead.

I fancied you’d return the way you said,
But I grow old and I forget your name.
(I think I made you up inside my head.)

I should have loved a thunderbird instead;
At least when spring comes they roar back again.
I shut my eyes and all the world drops dead.
(I think I made you up inside my head.)”

Poesie d’amore Neruda

PER IL MIO CUORE

“Per il mio cuore basta il tuo petto, per la tua libertà bastano le mie ali. Dalla mia bocca arriverà fino in cielo ciò che stava sopito sulla tua anima. È in te l’illusione di ogni giorno. Giungi come la rugiada sulle corolle. Scavi l’orizzonte con la tua assenza. Eternamente in fuga come l’onda. Ho detto che cantavi nel vento come i pini e come gli alberi maestri delle navi. Come quelli sei alta e taciturna. E di colpo ti rattristi, come un viaggio. Accogliente come una vecchia strada. Ti popolano echi e voci nostalgiche. Io mi sono svegliato e a volte migrano e fuggono gli uccelli che dormivano nella tua anima”.

LENTAMENTE MUORE

Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce (…) Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

SONETTO LXIV

E lì dalle tenebre mi sollevai al tuo petto, senz’essere e senza sapere andai alla torre del frumento, sorsi per vivere tra le tue mani, mi sollevai dal mare alla tua gioia.

IL TUO SORRISO

Toglimi il pane, se vuoi, toglimi l’aria, ma non togliermi il tuo sorriso (…) Quando apro gli occhi e quando li richiudo, quando i miei passi vanno, quando tornano i miei passi, negami il pane, l’aria, la luce, la primavera, ma il tuo sorriso mai, perché io ne morrei.

NON TI AMO COME FOSSI ROSA DI SALE

Non ti amo come fossi rosa di sale, topazio o freccia di garofani che propagano il fuoco, t’amo come si amano certe cose oscure, segretamente, tra l’ombra e l’anima. Ti amo come pianta che non fiorisce e reca dentro di sé, nascosta, la luce di quei fiori, e grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo il denso aroma che sale dalla terra.

QUI TI AMO

Amo ciò che non ho. Tu sei cosi distante. La mia noia combatte con i lenti crepuscoli. Ma la notte giunge e incomincia a cantarmi. La luna fa girare la sua pellicola di sogno. Le stelle più grandi mi guardano con i tuoi occhi. E poiché io ti amo, i pini nel vento vogliono cantare il tuo nome con le loro foglie di filo metallico.

Poesie d’amore Prevert

TRE FIAMMIFERI ACCESI 

“Tre fiammiferi accesi uno per uno nella notte
Il primo per vederti tutto il viso
Il secondo per vederti gli occhi
L’ultimo per vedere la tua bocca
E tutto il buio per ricordarmi queste cose
Mentre ti stringo fra le braccia”.

BACIAMI

«Se tu smettessi di baciarmi credo che morirei soffocata. Hai quindici anni ne ho quindici anch’io. In due ne abbiamo trenta. A trent’anni non si è più ragazzi, abbiamo l’età per lavorare, avremo pure diritto di baciarci. Più tardi sarà troppo tardi. La nostra vita è ora. Baciami».

I RAGAZZI CHE SI AMANO

I ragazzi che si amano si baciano in piedi
Contro le porte della notte
E i passanti che passano li segnano a dito
Ma i ragazzi che si amano
Non ci sono per nessuno
Ed è la loro ombra soltanto
Che trema nella notte
Stimolando la rabbia dei passanti
La loro rabbia il loro disprezzo le risa la loro invidia
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
Essi sono altrove molto più lontano della notte
Molto più in alto del giorno
Nell’abbagliante splendore del loro primo amore.

PARIS AT NIGHT

Tre fiammiferi accesi uno per uno nella notte
Il primo per vedere tutto intero il tuo volto
Il secondo per vedere i tuoi occhi
Il terzo per vedere la tua bocca
E l’oscurità intera per ricordare tutto questo
Mentre ti stringo fra le braccia.

SPECTACLE, INTERMEDE

Se la parola è d’argento e il silenzio d’oro,
il grido del cuore dovrebbe essere un diamante multicolore.

Poesie d’amore brevi

«Se un giorno la vita ti metterà al mio fianco, se un giorno morirai lontano da me: non mi importerà se mi ami, anche io morirò». Edith Piaf.

«Io sono folle, folle, folle d’amore per te, io gemo di tenerezza perché sono folle, folle, folle perché ti ho perduto. Stamane il mattino era cosi caldo che a me dettava quasi confusione ma io era malata di tormento ero malata di tua perdizione». Alda Merini.

«Rapita nello specchio dei tuoi occhi respiro il tuo respiro. E vivo…». Saffo.

«Lascia il tuo cuore scoppiare finalmente, cedi, gemma, cedi. Lo spirito della fioritura s’è abbattuto su di te. Puoi rimanere ancora bocciolo?». Rabindranath Tagore.

«Nell’amore isolati come in un bosco nero, i nostri cuori insieme, con quieta tenerezza, saranno due usignoli che cantan nella sera». Verlaine.

Carolina Bonito
Carolina Bonito
Esperta di cinema e televisione sin dai tempi del Big Bang e redattrice freelance, è adesso collaboratrice per Lifestar, caporedattrice di Cinefilos Serie tv e collaboratrice di Cioè.