“Se la montagna non è venuta a Muhammad, Muhammad andrà alla montagna” così il filosofo britannico Francis Bacon scriveva nel capitolo 12 dei suoi Saggi; e in questi gironi di chiusura forzata alcuni musei e istituzioni culturali italiane sembra abbiano preso sul serio questo vecchio adagio popolare.
È il caso delle Gallerie degli Uffizi che, il 10 marzo aderendo alla campagna di prevenzione del Ministero dei Beni culturali e del Turismo #iorestoacasa, hanno lanciato ufficialmente il progetto #UffiziDecameron. Una campagna social attraverso la quale, ogni giorno, sui profili Instagram e Twitter degli Uffizi, vengono pubblicate foto, video e storie dedicate ai capolavori custoditi nella Galleria delle Statue e delle Pitture, in Palazzo Pitti e nel Giardino di Boboli.
#UffiziDecameron, un rifugio virtuale per i capolavori degli Uffizi
Il nome della campagna, che ha anche un hashtag dedicato, #UffiziDecameron, è ispirato appunto alla celebre opera di Giovanni Boccaccio scritta nella metà del Trecento. 10 giovani che sfuggono al contagio della peste nera rifugiandosi in una villa sui colli sopra Firenze; e che per combattere la noia del ritiro forzato si raccontano una novella al giorno, ispirandosi ogni volta a un tema diverso.
Allo steso modo gli Uffizi, ai tempi del coronavirus, diventano un rifugio virtuale; con un programma dedicato su Instagram, Twitter, YouTube sul sito web e da oggi, potenziato con l’apertura di un altro canale social, Facebook, alla pagina Gallerie degli Uffizi.
“Anche se i musei hanno dovuto chiudere le loro porte, l’arte non si ferma. Per questo da adesso ci rivolgeremo al nostro pubblico anche attraverso Facebook – spiega il direttore Eike Schmidt – Gli Uffizi saranno con voi, nelle vostre case, per superare tutti insieme l’attuale momento di difficoltà. Evitiamo ogni contagio, tranne quello della bellezza”.
Affiancano la campagna social Uffizi Decameron altre due iniziative. La mia Sala, serie di “minitour virtuali” nei quali gli assistenti mussali illustrano attraverso video dedicati alcuni dei più suggestivi angoli delle Gallerie, con i loro segreti e le loro opere; e la pubblicazione sui social di immagini, video e contenuti dedicati a Raffaello e ai suoi capolavori, celebrati nella ricorrenza del cinquecentenario dalla sua morte.