Un artista chiamato Banksy, la mostra a Ferrara

Palazzo dei Diamanti riapre al pubblico di Ferrara con la mostra Un artista chiamato Banksy, a cura di Stefano Antonelli, Gianluca Marziani e Acoris Andipa, ideata e prodotta da MetaMorfosi Associazione Culturale, in collaborazione con Ferrara Arte.

Originario di Bristol, nato intorno al 1974, inquadrato nei confini generici della street art, Banksy rappresenta un unicum nel panorama dell’arte mondiale. Nonostante infatti nessuno lo abbia mai visto dal vivo e nessuno ne conosca il volto, oggi è unanimemente ritenuto uno dei più famosi artisti al mondo.

A parlare per lui, infatti, sono le sue operelavori dalla forte potenza etica, evocativa e tematica, attraverso le quali, Banksy, rappresenta la miglior evoluzione della Pop Art originaria, l’unico che ha connesso le radici del pop, la cultura hip hop, il graffitismo anni Ottanta e i nuovi approcci del tempo digitale.

Banksy, 100 opere che ripercorrono 20 anni di carriera dell’artista britannico

Fino al 27 settembre a Palazzo dei Diamanti, la mostra riunisce oltre 100 opere e oggetti originali dell’artista britannico provenienti esclusivamente da collezioni private, in un percorso espositivo che dà conto della sua intera produzione.

Banksy mostra Ferrara
Banksy, Grannies, 2006

Vent’anni di attività che iniziano con i dipinti della primissima fase della sua carriera, fino agli esiti dello scorso anno con le opere provenienti da Dismaland, come la scultura Mickey Snake con Topolino inghiottito da un pitone. Ci sono poi gli stencil e le serigrafie che Banksy considera vitali per diffondere i suoi messaggi. Affiancano le opere le schede testuali che ricostruiscono storie, aneddoti, provenienze e relazioni, in un percorso di approfondimento ideato per scoprire l’artista nelle sue molteplici angolazioni.

Un immaginario semplice ma non elementare, veicolato con messaggi che esaminano i temi del capitalismo, della guerra, del controllo sociale e della libertà in senso esteso e dentro i paradossi del nostro tempo. Per la prima volta una mostra esamina le immagini di Banksy all’interno di un quadro semantico che ne veicoli origini, riferimenti, relazioni tra gli elementi e piani di pertinenza.

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