Era il lontano 10 aprile del 1917 quando Marcel Duchamp presentò l’opera destinata a cambiare per sempre il senso stesso di opera d’arte “Fontaine”. Arrivato negli Stati Uniti due anni prima, Duchamp entra in un negozio di articoli per il bagno, acquista un comune orinatoio di ceramica modello Bedfordshire, lo ruota di novanta gradi e vi scrive sopra, firmandolo e datandolo “R. Mutt 1917”. Lo presenterà il 10 aprile del 1917 a una mostra organizzata a New York dalla Society of Independent Artists di cui è membro fondatore. Un gesto che scatenerà gesto un putiferio, tango che l’opera, intitolata significativamente Fountain, non verrà esposta.
Un gesto che però getterà le basi del ready-made, diventando l’icona per antonomasia del XX secolo, grazie a una foto di Alfred Stieglitz e a un articolo apparso poco dopo sulla rivistad’avanguardia The Blind Man, di cui Duchamp era uno dei promotori.
Marcel Duchamp: 14 esemplari di “Fontaine” sparsi per il mondo
Quattordici sono le repliche di Fountain che si possono vedere oggi nei musei di tutto il mondo, fatte costruire nel 1964 dal critico e gallerista italiano Arturo Schwarz, che ottenne da Duchamp l’esclusiva per la riedizione dei suoi ready-made.
Per celebrare la ricorrenza, il 9 aprile in alcuni di questi musei da Tokyo a Londra passando per Roma e Filadelfia, i visitatori che entreranno dalle 15:00 alle 16:00 facendo il nome di Richard Mutt accederanno senza pagare il biglietto.
In Italia la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma (GNAM) è l’unico in Italia ad avere in collezione, oltre a un consistente nucleo di opere dell’artista, una delle quattordici repliche di Fountain di Marcel Duchamp.
Tre dei quali sono attualmente esposti nella mostra Time is Out of Joint in corso fino al 15 aprile alla GNAM. La giornata, con visita guidata per scoprirli, vedrà la partecipazione di Pablo Echaurren e di Andrea Lanini per un omaggio alla Fountain del padre del Dadaismo
Ma c’è anche chi ha preso l’iniziativa molto più sul serio come lo Staedel Museum di Francoforte che ha deciso di far diventare per l’occasione il bagno degli uomini uno spazio unisex che ospita conferenze, perfomance e talk dedicati a Duchamp.
L’idea è che “tutto può succedere” dice lo storico dell’arte di base a Monaco ed esperto di Duchamp, Thomas Girst che ha proposto l’iniziativa al museo “perché anche urinare può diventare una performance”.
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