I calendari da tasca Art déco in mostra a Modena

Al Museo della Figurina di Modena, una mostra sui piccoli capolavori dell’Art Déco: i calendari da tasca, piccoli omaggi profumati nati tra il 1920 e il 1940 dal talento di artisti, grafici, pubblicitari e illustratori dell’epoca.

Una mostra “L’arte in tasca. Calendarietti, réclame e grafica 1920-1940” che approfondisce una forma d’arte molto diffusa in quel ventennio che intercorre tra la due guerre mondiali e che vede anche la nascita e l’evoluzione dell’Art déco.

Calendari da tasca: specchio dei gusti, delle tecniche pubblicitarie e dei consumi del secolo scorso

Dal 15 settembre al 18 febbraio ottanta esemplari, per un totale di 300 immagini raccontano la storia dei calendari da tasca, i cosiddetti ‘calendarietti del barbiere. Presentati accanto ai prodotti affini a quel mondo, come réclame, etichette, confezioni di profumi, cosmetici e oggetti rari, in un percorso espositivo suddiviso per tematiche (dalla profumeria alla seduzione fino al fascino dell’Oriente, passando per letteratura e spettacolo)  e illustratori.

Specchio dei gusti, delle tecniche pubblicitarie e dei consumi del secolo scorso, i calendarietti rappresentano documenti preziosi anche dal punto di vista della storia della grafica e più in generale dell’arte, poiché frequentemente disegnati e firmati da artisti famosi, altra cosa che li distingue dalle figurine, i cui autori sono spessissimo ignoti.

Quella tra il 1920 e il 1940 questi prodotti rappresentavano il risultato di un’estetica nuova, ricca di fascino ed eleganza, che presto si definì come l’imperante gusto déco. Un linguaggio figurativo fondato su una ricercata armonia geometrica, ridondante di motivi ritmici quali scacchiere, cerchi concentrici, linee segmentate onnipresenti nella decorazione dei costumi e degli arredi, dove le storie erano spesso rappresentate in ambientazioni da sogno, tra le profusioni d’oro e di argento che ne ornavano le pagine.

calendari da tasca mostra modena
Les fleurs niçoises Bruyère,1930-40, Pubblicità profumeria Cosmydor, Parigi. Etichetta per scatola di saponi profumati

Dive, avventure d’amore, paesi esotici e grandi personaggi

Profumato con qualche essenza spesso reclamizzata all’interno, nel suo formato più diffuso il piccolo almanacco si presentava in forma di libriccino di dodici o sedici facciate. Ciò che poi lo ha fatto diventare un genere artistico autonomo degno di rilevanza e oggetto di collezionismo, sono stati i suoi contenuti, le incantevoli pagine a colori finemente illustrate in cui i mesi del calendario campeggiavano all’interno di una tematica.

La bellezza delle dive del cinema, le avventure d’amore lette nei libri o viste a teatrogli eroi e i grandi personaggi della storia, il fascino dei lontani paesi esotici, e tutto ciò che poteva offrire innocenti evasioni della fantasia, ispirate dalle immagini seducenti e dalle fragranze che quelle pagine emanavano.

Ma al di sopra di ogni altra cosa è stato il mondo della bellezza, dei profumi e dei cosmetici il tema dominante che ha influito non poco per la fortuna stessa di questo genere artistico: il legame tra i calendarietti tascabili, la loro profumazione e le correlate réclame delle diverse case produttrici è stato infatti uno dei fattori più importanti per la loro stessa popolarità, permettendo che quei piccoli foglietti illustrati fungessero da veicolo pubblicitario gradevole e duraturo nelle tasche di intere generazioni.

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Tommaso Pergolizzi
Tommaso Pergolizzi
Laureato in Arti, Patrimoni e Mercati all'Università IULM di Milano. Gallery Assistant presso Dep Art Gallery a Milano e curatore della sezione Arte di Lifestar.it