In questi giorni di quarantena forzata la noia rischia di farla da padrona e Palazzo Grassi – Punta della Dogana di Venezia viene incontro al suo pubblico lanciando online, una serie di nuovi “Laboratori per tutti” sul sito e sugli account Instagram e Facebook con l’hashtag #palazzograssiatyours.
In collaborazione con ospiti d’eccezione attivi nei diversi ambiti della creatività contemporanea, dal design alla scrittura. Il pubblico è invitato a partecipare alle attività, seguendo semplici indicazioni per stimolare punti di vista inediti sulla propria quotidianità.
Questa la task: Come può un incontro causale tra due o più oggetti domestici, suggerire una combinazione cromatica insolita? Una volta scelti gli oggetti, fotografali e condividi lo scatto con l’hashtag #PalazzoGrassiatyours e una tua piccola storia.
Palazzo Grassi – Punta della Dogana, una serie di laboratori per stimolare punti di vista inediti sulla quotidianità
Dal 8 al 13 aprile, il primo appuntamento è con l’illustratice Olimpia Zagnoli che propone il laboratorio Libro viola incontra bottiglia verde, che invita a riflettere su come un incontro causale tra due o più oggetti domestici possa suggerire una combinazione cromatica insolita.
Olimpia Zagnoli nasce a Reggio Emilia. Dopo anni di scarabocchi diventa illustratrice e comincia a collaborare con The New York Times, The New Yorker, La Repubblica, Prada, Taschen e tanti altri. Il suo stile è caratterizzato da forme morbide e colori camaleontici.
GIORNO 1
“Questa mattina stavo facendo una spremuta e mi è caduto l’occhio su un ovale marrone che risponde al nome di kiwi e un limone, neanche a dirlo, giallo limone. Il loro incontro casuale, sul fondo del cestino della frutta, mi ha fatto pensare ad un sapore perfettamente bilanciato con una piccola punta di stupore. Una donna distinta che vista da dietro sembra indossare un completo distinto, ma quando si gira Zac! Ci colpisce con una piccola saetta” Olimpia Zagnoli.
GIORNO 2
“Nel ripiano sotto al lavandino c’è una moltitudine di bottigliette e flaconi. Caotici, talvolta tossici, infiammabili. Vengono chiamati per nome: Viakal, Cif, Dash. Si riconoscono per l’etichetta o per la forma della loro confezione. Soltanto uno non ha bisogno di pubblicità e spunta tra gli altri per via del suo colore. Rosa come una grande donna con otto braccia e rosso come un bottone di allarme.” Olimpia Zagnoli
Nelle prossime settimane seguiranno i laboratori creati del team di studio saòr, della scrittrice Ryoko Sekiguchi, del designer Giulio Iacchetti e presto saranno annunciati gli ospiti successivi.