Milano torna a farsi affascinare dal più importante rappresentate dell’Impressionismo: Claude Monet. Palazzo Reale, infatti, fino al 30 gennaio 2022, ospita l’attesissima esposizione Monet. Dal Musèe Marmottan Monet, Parigi.
Promossa dal Comune di Milano-Cultura e prodotta da Palazzo Reale e Arthemisia, la mostra è realizzata in collaborazione con il Musée Marmottan Monet di Parigi e l’Académie Des Beaux – Arts – Institut de France. La mostra rientra nel progetto museologico ed espositivo “Musei del mondo a Palazzo Reale” nato con l’intento di far conoscere le collezioni e la storia dei più importanti musei internazionali.
Dal Musèe Marmottan Monet, lavori “privati” che l’artista teneva gelosamente con se a Giverny
Suddivisa in 7 sezioni e curata da Marianne Mathieu, storica dell’arte e direttrice scientifica del Musée Marmottan, la mostra ci accompagna alla scoperta di opere chiave dell’Impressionismo e della produzione artistica del Maestro impressionista sul tema della riflessione della luce e dei suoi mutamenti nell’opera stessa dell’artista.
Sviluppata seguendo un percorso cronologico, l’esposizione ripercorre l’intera parabola artistica del Maestro impressionista. Un percorso attraverso le opere che l’artista stesso considerava fondamentali, private, tanto da custodirle gelosamente nella sua abitazione di Giverny. Lavori che lui stesso non volle mai vendere e che raccontano le più grandi emozioni legate al suo genio artistico.
Opere oggi conservate presso il Musée Marmottan, la cui storia è raccontata nel percorso della mostra. Il nucleo più grande al mondo di opere di Monet, frutto di una generosa donazione di Michel, suo figlio, avvenuta nel 1966.
Una natura ritratta in ogni suo più sfuggente attimo
Tra le 53 opere in mostra alcuni capolavori indiscussi del maestro come le Ninfee (1916-1919), Il Parlamento. Riflessi sul Tamigi (1905) e Le rose (1925-1926), ultima e magica opera, dell’artsta impressionista.
Dando conto dell’intero excursus artistico del Maestro impressionista, a partire dai primissimi lavori che raccontano del nuovo modo di dipingere en plein air e da opere di piccolo formato, si passa ai paesaggi rurali e urbani di Londra, Parigi, Vétheuil, Pourville e delle sue tante dimore.
È il mondo di Monet, con le sue corpose ma delicatissime pennellate e con quella luce talvolta fioca e talvolta accecante che ha reso celebri capolavori come Sulla spiaggia di Trouville (1870), Passeggiata ad Argenteuil (1875) e Charing Cross (1899-1901), per citarne alcuni. Ma non solo. Verdeggianti salici piangenti, onirici viali di rose e solitari ponticelli giapponesi; monumentali ninfee, glicini dai colori evanescenti e una natura ritratta in ogni suo più sfuggente attimo.